La 33esima edizione della festa di San Martino a Varese, dal Passato al Futuro, ha riscosso domenica un grandissimo successo, con 400 risotti venduti con il solo turno del pranzo, 200 Dolci Martino terminati tutti entro la mattina insieme alle 100 rose rosse benedette.
Tanta gente anche al mercatino delle associazioni ricco di proposte e bancarelle molto belle e particolari tra gli hobbisti, che hanno attratto molti varesini con regali solidali e di qualità.
Bravissime le due bambine generose, Arianna e Linda, che hanno partecipato al mercatino lasciando una parte del raccolto alle opere benefiche della parrocchia e che hanno poi donato l'invenduto alle Suore della Riparazione di Via Bernardino Luini per i bambini meno fortunati.
Un centinaio di bambini ha assistito allo spettacolo del Mangiafuoco Marzio ed ha partecipato al laboratorio creativo per realizzare la Lanterna di San Martino con i materiali riciclati di Barbata ed il truccabimbi di Anna, attività organizzate dall' Associazione 23&20.
Molto seguite anche le due visite guidate gratuite tenute dalla bravissima Elena Ermoli, che ha illustrato le bellezze di Via San Martino e dell'omonima chiesa.
Il clou è stato raggiunto anche quest'anno durante la tradizionale sfilata in costume a cavallo, accompagnata dalla banda della Rasa, con il taglio del mantello davanti alla Chiesa di San Martino e la rappresentazione teatrale.
«Per noi resta la cosa più importante lo scopo di questa festa, il gesto solidale che è alla base dell' insegnamento di Martino: essere generosi con chi lo è meno di noi. E con il ricavato della festa aiuteremo le persone che ne hanno più bisogno, con l'acquisto di buoni spesa da donare tramite la Caritas - dicono gli organizzatori, rappresentanti dal presidente Alessandro Milani - quindi il grazie a chi ha partecipato è d'obbligo, perché non serve organizzare, se poi nessuno partecipa. E la partecipazione così calorosa ripaga di ogni sforzo il nostro gruppo di volontari. Che ringrazio personalmente per il loro impegno fondamentale, sia quelli storici, che da sempre lavorano per la riuscita della festa e a quelli più giovani, che sono subentrati per dare continuità a questa tradizione tanto amata dai varesini e varesotti».