/ Ciclismo

Ciclismo | 30 settembre 2023, 08:00

È sempre Tre Valli, è sempre Renzo Oldani: «Emozione infinita, un giorno di chiusura "apre" Varese al mondo. Restituendole turisti, indotto e.. vita»

Ennesima vigilia da grande evento per la Società Ciclistica Alfredo Binda e il suo presidente, al comando delle operazioni dal 2004. Abbiamo raccolto le sue sensazioni: «Il Mondiale 2008 svolta per far conoscere la città nel mondo. Qui le montagne e i laghi più belli, non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. Creiamo attorno alle corse eventi collaterali sportivi e di marketing del territorio, abbiamo tutte le carte migliori per farlo. Prima dicevano che eravamo un dormitorio, ora entrando in bar e alberghi della città si parlano lingue diverse tutto l'anno grazie al "turismo ciclabile"»

Renzo Oldani, patron della Binda

Renzo Oldani, patron della Binda

I giorni che precedono la Tre Valli Varesine sono «un’emozione infinita» per Renzo Oldani, nonostante ormai, con la sua Società Ciclistica Alfredo Binda, sia il deus ex machina dal 2004 di una gara che profuma di storia ma guarda al futuro: allargatasi su più giorni grazie ad eventi sempre di maggior richiamo (oggi la Gravel e la crono individuale con villaggio commerciale ai Giardini dalle 9, domani la Gran Fondo), la vecchia cara Tre Valli in programma martedì è ormai un appuntamento "mondiale" come dimostra l'arrivo di partecipanti e appassionati che affollano la Città Giardino nei giorni precedenti e successivi alla corsa.

Flashback al 2008: il mondiale fu la svolta per quello che ha lasciato sul territorio e per la consapevolezza che ha dato all’organizzazione...
Sicuramente è stata una svolta epocale per il ciclismo a Varese e per far conoscere la città nel mondo. Il ciclismo ha dato una svolta non solo dal punto di vista del valore dello sport ma anche da quello turistico, commerciale e di immagine. Voglio ricordare che l’attività ciclistica da allora è aumentata del 300%, e l’indotto è andato di pari passo. Prima del mondiale in città era difficile sentire parlare una lingua diversa, mentre oggi è una consuetudine nei bar, nei ristoranti e negli alberghi, che devono adeguarsi ai livelli internazionali. Fatichiamo a trovare posti nelle strutture per i corridori, e questa è una soddisfazione da cittadino di Varese e da organizzatore. Alla Tre Valli dell’anno scorso pensavamo di aver raggiunto il massimo di partecipanti, e invece quest’anno ne abbiamo ancora qualcuno in più.

I varesini hanno compreso appieno tutto ciò che poi resta o torna alla città dopo queste giornate?
È stato fatto un passo avanti gigantesco e c’è sicuramente più consapevolezza. Poi ci sono le critiche per il traffico, ma voglio ricordare che diversi negozi hanno aderito alle vetrine che noi allestiamo per l’occasione, e questo è un segno. A chi nel martedì della Tre Valli può pensare: "Oggi sarà un giorno senza fatturato", dico che questo è un giorno in cui investiamo tutti sul futuro di Varese, basta vedere quanta gente in più durante l’anno arriva in città dal mondo. Con occhio imprenditoriale si può dire che un giorno di chiusura è un investimento che a Varese porta un indotto innegabile e certificato: i dati dell’anno scorso parlano di 20 mila posti letto e oltre 4 milioni di profitto nei giorni a cavallo della gara. Questo è un termometro che vale solo per pochi giorni di competizioni, se poi chiedi durante l’anno quanti stranieri arrivano e parlano di ciclismo ti accorgi di cosa resta attaccato davvero, anche perché diversi territori ora stanno puntando sul "turismo ciclabile", il nostro per primo.

La Tre Valli è la punta di un iceberg sempre più grande: ce lo racconta?
Quest’anno abbiamo la Gravel, la Gran Fondo e la gara professionistica delle donne che per la prima volta andrà in diretta tv. Abbiamo circa 2.500 persone per la Gran Fondo, da una cinquantina di paesi, che in genere rimangono quattro o cinque giorni, ed è una cosa importante perché arrivano qui con gli accompagnatori, che poi parlano molto bene di Varese. Non abbiamo nulla da invidiare a luoghi come la Toscana: nel raggio di 50 chilometri portiamo chi arriva qui, o chi si siede davanti alla tv, a vedere le montagne più belle e i laghi più belli, dal Monte Rosa al lago Maggiore… Qui ci si imbatte in in territorio vasto e variabile che in nessun’altra Gran Fondo c’è. Un enorme lavoro viene fatto anche dal Prefetto e dalla questura, che provvedono a chiudere le strade e rendono i passaggi sicuri. Se ne parla poco, ma tutto questo mette Varese ai primi posti del ciclismo a livello mondiale anche dal punto di vista della sicurezza.

Squadre e corridori d’élite, il livello della startlist è al massimo storico…  
Un conto è avere le squadre, un altro avere i corridori, sono due cose diverse. Ma quest’anno ci saranno Roglic, Van Aert, Pogacar, Chaves, l’ex campione del mondo Alaphilippe, poi abbiamo l’Ineos sperando che ci sia Filippo Ganna e tanti altri corridori di livello. L’anno scorso siamo risultati la nona gara al mondo per qualità di partecipazione, e direi che anche quest’anno ce la possiamo giocare alla grande.

C'è più attesa ormai per la Tre Valli che per una tappa del Giro d’Italia…
Sono due cose completamente diverse. Senza nulla togliere al Giro, che è una cosa magnifica, la tappa è una toccata e fuga, c’è un anno e poi per un po’ non c’è più. La vera differenza è che attraverso queste giornate di ciclismo proviamo a far vivere il territorio, un antidoto, non il solo, perché Varese e la provincia non diventino, come si usava dire, il dormitorio di Milano. Un elemento indispensabile e una cosa importante sarebbe creare le giuste infrastrutture.

Cosa intende?
Poco tempo fa sono stato a Copenaghen e ho avuto l’occasione di incontrare il sindaco, a cui ho chiesto "Come fa a promuovere il ciclismo, visto che qui vanno tutti in bicicletta nonostante piova e faccia freddo?", e la sua risposta è stata "Noi non lo promuoviamo, facciamo solo le infrastrutture: con la bici ci metti molto meno a spostarti se hai un percorso tracciato". Penso alla ciclabile del lago di Varese: prima che ci fosse nessuno ci pensava, ma da quando c’è è popolata da tutti, da neonati a novantenni. Quest’esempio andrebbe riportato in maniera più grande, per poter usufruire del nostro territorio meraviglioso.

Dal punto di vista istituzionale, a che punto siamo con la ricerca di sostenitori e partner?
Sono stati fatti passi avanti enormi, penso al Ministero del Turismo che ci mette sul suo sito, ed è una cosa importantissima. Poi il Ministero dello Sport, Regione Lombardia, istituzioni locali, Camera di Commercio, Comune, Provincia, le Valli del Verbano e del Piambello… Hanno tutti capito che questo è il filone e la vena giusta per una nuova economia sostenibile. Quando uno non ha le carte buone se perde fa niente, ma quando si hanno le carte importanti e buone si deve vincere. L’impegno è creare attorno a queste corse importanti eventi collaterali, che siano sportivi o di marketing del territorio. Abbiamo le carte buonissime per farlo.

Lorenzo D'Angelo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GENNAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore