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Storie | 12 settembre 2023, 12:42

Abbandonato e gettato in un giardino di Barasso, Giotto è diventato il cane del sindaco

Lorenzo Di Renzo Scolari ha deciso di adottare il meticcio ritrovato in paese in condizioni precarie, senza microchip: «Prima è diventata la mascotte del municipio, non avendo trovato nessuno che volesse occuparsene ho deciso di tenerlo con me e ora fa parte della mia famiglia. E' una vittima dell'ignoranza e della miseria umana»

Il sindaco di Barasso Lorenzo Di Renzo Scolari con Giotto

Il sindaco di Barasso Lorenzo Di Renzo Scolari con Giotto

Una storia iniziata male, con l'abbandono di un animale, come purtroppo se ne sentono sempre di più, finita bene come per fortuna a volte capita.

Protagonisti sono da un lato il sindaco di Barasso Lorenzo Di Renzo Scolari e dall'altro Giotto, un cane meticcio. 

E' lo stesso giovane primo cittadino barassese a raccontare una storia che fa bene al cuore e all'anima. 

«Giotto è il mio nuovo amico a quattro zampe che da pochi giorni è entrato a far parte della mia famiglia - spiega Di Renzo Scolari - il suo ingresso è stato inatteso ed inusuale: per la prima volta non ho scelto io il cagnolino che avrebbe arricchito la casa ma ci siamo scelti reciprocamente».

«Mercoledì - continua il sindaco - questo cucciolo meticcio è stato letteralmente scaricato, senza microchip, medaglietta e in condizioni precarie (gonfio e sporco), in un giardino privato di Barasso. È arrivato, spaesato e spaventato, in Comune, dove, prima di attivare procedure come l’assegnazione in canile, ci siamo presi cura di lui ed ha imparato così a farsi amare diventando un po’ la “mascotte” del municipio. È stato accudito da Giulia per tre notti, portato a spasso dalle figlie di Silvana e coccolato da Monica. È un cagnetto dolce e tranquillo, dal carattere estremamente mansueto e, dopo aver partecipato alla riunione con i genitori per lo scuolabus, non avendo trovato nessuno che volesse occuparsene, ho scelto di tenerlo con me, adottandolo»

Dietro a questa vicenda a lieto fine c'è purtroppo la piaga dell'abbandono degli animali. 

«Da ora Giotto è ufficialmente parte della famiglia. Per la prima volta adotto un cucciolo vittima della miseria umana, dell’ignoranza e della stoltaggine di qualche cretino che ha pensato bene di disfarsene per chissà quale motivo (qualunque esso sia non giustificante) - sottolinea il primo cittadino - una piaga orribile, quella dell’abbandono degli animali, che dobbiamo, a gran voce, arginare e combattere. La gioia più grande è vedere Giotto finalmente rasserenato e tranquillo dopo giorni di grande smarrimento e soprattutto curato, accudito ed amato».

«Sicuramente ha guadagnato in noi una famiglia che se ne prenderà cura con affetto e si è allontanato da ignoranti che meriterebbero una punizione atta a far capire che esistono altri strumenti per evitare abbandoni e sofferenze. Benvenuto tra noi» conclude Di Renzo Scolari. 

M. Fon.

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