Una storia iniziata male, con l'abbandono di un animale, come purtroppo se ne sentono sempre di più, finita bene come per fortuna a volte capita.
Protagonisti sono da un lato il sindaco di Barasso Lorenzo Di Renzo Scolari e dall'altro Giotto, un cane meticcio.
E' lo stesso giovane primo cittadino barassese a raccontare una storia che fa bene al cuore e all'anima.
«Giotto è il mio nuovo amico a quattro zampe che da pochi giorni è entrato a far parte della mia famiglia - spiega Di Renzo Scolari - il suo ingresso è stato inatteso ed inusuale: per la prima volta non ho scelto io il cagnolino che avrebbe arricchito la casa ma ci siamo scelti reciprocamente».
«Mercoledì - continua il sindaco - questo cucciolo meticcio è stato letteralmente scaricato, senza microchip, medaglietta e in condizioni precarie (gonfio e sporco), in un giardino privato di Barasso. È arrivato, spaesato e spaventato, in Comune, dove, prima di attivare procedure come l’assegnazione in canile, ci siamo presi cura di lui ed ha imparato così a farsi amare diventando un po’ la “mascotte” del municipio. È stato accudito da Giulia per tre notti, portato a spasso dalle figlie di Silvana e coccolato da Monica. È un cagnetto dolce e tranquillo, dal carattere estremamente mansueto e, dopo aver partecipato alla riunione con i genitori per lo scuolabus, non avendo trovato nessuno che volesse occuparsene, ho scelto di tenerlo con me, adottandolo».
Dietro a questa vicenda a lieto fine c'è purtroppo la piaga dell'abbandono degli animali.
«Da ora Giotto è ufficialmente parte della famiglia. Per la prima volta adotto un cucciolo vittima della miseria umana, dell’ignoranza e della stoltaggine di qualche cretino che ha pensato bene di disfarsene per chissà quale motivo (qualunque esso sia non giustificante) - sottolinea il primo cittadino - una piaga orribile, quella dell’abbandono degli animali, che dobbiamo, a gran voce, arginare e combattere. La gioia più grande è vedere Giotto finalmente rasserenato e tranquillo dopo giorni di grande smarrimento e soprattutto curato, accudito ed amato».
«Sicuramente ha guadagnato in noi una famiglia che se ne prenderà cura con affetto e si è allontanato da ignoranti che meriterebbero una punizione atta a far capire che esistono altri strumenti per evitare abbandoni e sofferenze. Benvenuto tra noi» conclude Di Renzo Scolari.