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Territorio | 07 febbraio 2023, 14:50

Sesto Calende ricorda e onora anche quest'anno le vittime delle Foibe e dell'Esodo giuliano-dalmata

Ospite in città nel Giorno del Ricordo, in programma il 10 febbraio, sarà il senatore Roberto Menia, primo firmatario della legge che ha istituito questa ricorrenza e autore di un libro dedicato all'argomento

Il senatore Roberto Menia sarà ospite a Sesto Calende per il Giorno del Ricordo del 10 febbraio

Il senatore Roberto Menia sarà ospite a Sesto Calende per il Giorno del Ricordo del 10 febbraio

Venerdì 10 febbraio alle 18:15 nella sala Cesare da Sesto, in occasione della celebrazione del “Giorno del Ricordo”, il Comune di Sesto Calende organizza una conferenza con il senatore Roberto Menia, primo firmatario della legge 92/2004 che ha istituito il Giorno del Ricordo.

Menia arriverà a Sesto Calende direttamente da Roma, dove in mattinata ci sarà la celebrazione nazionale al Palazzo del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Roberto Menia è triestino ed è stato per cinque legislature deputato di Trieste al Parlamento italiano. Oggi è senatore della Repubblica.

Durante il periodo del Covid ha scritto il libro che dà il titolo alla conferenza: 10 febbraio dalle Foibe all’Esodo. L’autore firmerà le dediche alla fine della conferenza. Il libro è disponibile nella Libreria UBIK di Sesto Calende, dove verrà organizzata un’anteprima della celebrazione mercoledì 8 febbraio alle 18:00.

L’introduzione della celebrazione sestese è affidata al giornalista Marco Fornasir, goriziano e presidente de "Gli amici triestini" di Milano che dal 2014 collabora con il Comune di Sesto Calende per l’organizzazione e la diffusione del Giorno del Ricordo.

Da molti anni il Comune di Sesto Calende contribuisce a onorare la legge con iniziative finalizzate a far conoscere un periodo di storia per troppo tempo tenuto nascosto ai cittadini italiani e completamente sconosciuto ai giovani. Come disse il Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi: “L’Italia non vuole e non può dimenticare: non perché ci anima il risentimento, ma perché vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano in futuro”.

Il 10 febbraio 1947 venne firmato il Trattato di Parigi tra l’Italia e le potenze alleate. Da quel giorno l’Italia dovette cedere, tra l’altro, all’allora Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, quasi tutta l’Istria e le città di Fiume e Zara. Dopo 57 anni di silenzio, finalmente nel 2004 venne istituito dal Governo italiano il “Giorno del Ricordo” per commemorare, ogni 10 febbraio, le vittime dei massacri delle foibe e dell’Esodo giuliano-dalmata.

Negli anni passati il Comune di Sesto Calende ha organizzato diverse conferenze: nel 2014 “Esodo e Foibe: 57 anni di silenzi”; l’anno dopo ha avuto luogo il dibattito con Ignazio La Russa e Luciano Violante sulla legge istitutiva del Giorno del Ricordo; nel 2016 invece, nel 70° della strage di Vergarolla, si sono accesi i riflettori sulla strage che nell’agosto del 1946 causò più di 100 morti (la stima più precisa parla di 110/116 morti) e indusse anche gli italiani più riottosi ad abbandonare definitivamente le proprie case e a rassegnarsi all’Esodo.

Nel 2017 è stata la volta di Umberto Smaila, il testimone che non t’aspetti: Smaila è nato a Verona da genitori orgogliosamente fiumani, che hanno insegnato al loro amato figlio a onorare la città d’origine della famiglia.

Nel 2018 è stato invitato Alfio Krancic, vignettista de Il Giornale. Il titolo di quella edizione fu Alfio Krancic: dalle sue vignette uno spunto di riflessione sulla tragedia delle Foibe e sull’Esodo. La conferenza è stata arricchita dall’esposizione di 14 vignette di Krancic sul tema, illustrate al pubblico dall’autore.

Nel 2019 fu la volta di Grazia Del Treppo esule da Canfanaro (Pola – Istria) con Una voce femminile racconta l’esodo; nel 2020 fu presentato lo spettacolo teatrale Il sentiero del padre di Davide Giandrini.

Nel 2021, per la prima volta, la celebrazione avvenne in streaming a causa delle misure precauzionali contro il Covid-19. Ospite è stato lo scrittore, filosofo e giornalista Stefano Zecchi, con la sua trilogia sulle tragiche vicende del Confine Orientale.

La lettura teatrale Urla dalle Foibe a cura dell’attrice Lisa Ferrari ha dato vita alle celebrazioni del 2022. I testi sono stati liberamente tratti dal libro di Guido Rumici Infoibati (1943-1945) i nomi, i luoghi, i testimoni e i documenti.

 

Redazione

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