Continua la contestazione della tifoseria organizzata del Varese nei confronti del presidente Stefano Amirante. Dopo i cori e gli striscioni delle ultime settimane la Curva Nord del Varese ha scritto una lettera nella quale vengono spiegate, con toni duri, le ragioni della contestazione.
Nella lettera, pubblicata sulla pagina Facebook della Nord, tra le altre cose si sottolinea il malcontento per non essere stati ascoltati «tra sorrisetti di supponenza» e si rimprovera il presidente di essersi «circondato da Yes Man in modo da prendere da solo tutte le decisioni», oltre ad aver indebolito la squadra e aver «tenuto un comportamento infantile verso le critiche di stampa e tifosi».
Ecco il testo integrale della lettera
«Ti abbiamo sostenuto e difeso sin dai tempi delle prime idee ancora confuse, in quel primo incontro coi tifosi in piazza Monte Grappa nel 2019. Appoggiato e seguito in campi dell'oratorio, giocando in casa praticamente in un'area cani, senza tribune o servizi. E siamo stati orgogliosi di farlo.
Poi pero'... i nostri consigli su come coltivare il rapporto con i tifosi restavano inascoltati tra sorrisetti di supponenza. La presentazione in piazza, i biglietti invito per le scuole, gli aperitivi in città, la partecipazione agli eventi sportivi di altre realtà cittadine. Tutto inascoltato.
Ti sei circondato da Yes Man in modo da prendere da solo tutte le decisioni in società, comprese quelle di cacciare tutti i beniamini della tifoseria, allenatore Porro in primis. Ti è stato dato tempo per riprendere la stagione intervenendo sul mercato col risultato di indebolire ulteriormente la squadra. Hai tenuto un comportamento infantile verso le critiche di stampa e tifosi normali. Crollo di spettatori, crollo di popolarità e cosa più grave crollo di credibilità.
Se il Varese riuscirà a salvarsi lo farà NONOSTANTE te e non GRAZIE a te. Chi è causa del suo mal pianga se stesso».