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Territorio | 15 novembre 2022, 09:51

Quando il dottor Salvatore Orrù arrivò dalla Sardegna: «Gli chiedevano se sapesse l’italiano. Poi furono conquistati dalla sua professionalità e dalla tenacia»

Mentre si attendono gli sviluppi sulla vicenda del medico originario dal Camerun a Fagnano, parla la dottoressa Paola Maria Tenconi: «Oggi a mio nonno è dedicata la scuola. Per valutare ci vuole tempo, non pregiudizio»

Quando il dottor Salvatore Orrù arrivò dalla Sardegna: «Gli chiedevano se sapesse l’italiano. Poi furono conquistati dalla sua professionalità e dalla tenacia»

In queste ore verrà fatta chiarezza su quanto accadrà dopo la bufera dei commenti sul dottor Enock Rodrigue Emvolo. Mentre la polemica continua - con il sindaco Marco Baroffio che ha condannato i vergognosi commenti ma anche ribadito che Fagnano non è razzista - LEGGI QUI - e si attendono le decisioni degli enti competenti e dello stesso medico, c'è un parere speciale che si è posato con delicatezza su questa vicenda. 

Quello della dottoressa Paola Maria Tenconi. Suo nonno è stato un medico al quale Fagnano ha manifestato devozione e riconoscenza in tanti modi, dedicandogli anche una scuola. Ma quando arrivò oltre ottant'anni fa dalla Sardegna nel territorio, non fu subito facile. Suo nonno era Salvatore Orrù, un grande uomo, un medico che ha trasmesso la sua passione anche ai discendenti: alle figlie Anna e Maria Grazia, alla stessa nipote. 

Ricorda la dottoressa Tenconi: «Impariamo dalla storia! Nel 1938 a Fagnano arrivò un medico dalla allora lontanissima Sardegna. Fu accolto con diffidenza. Gli chiedevano se sapesse l’italiano e non volevano essere visitati da lui. Oggi Fagnano si pregia di una bellissima scuola elementare disegnata da Aldo Rossi. La scuola è dedicata con gratitudine a quel semplice medico che dal lontano 1938 sino al 1962 ha dedicato la sua professione agli abitanti di Fagnano. Quel medico era il dottor Salvatore Orrù e sono orgogliosa di dire che era mio nonno».

Dall'iniziale diffidenza scaturì dunque un rapporto meraviglioso. Come? «La sua professionalità e tenacia sono i valori di cui gli abitanti di Fagnano hanno potuto godere nel tempo - sottolinea  la dottoressa Tenconi - Spero che anche oggi sia data a questo medico l’opportunità di lavorare con serietà e dedizione. Per valutare ci vuole tempo, non pregiudizio». Suo nonno amava la sua professione. Lo seguì la figlia Anna, medico a Busto Arsizio e in prima linea anche per i diritti dei malati, ma anche la seconda figlia Maria Grazia nata a Fagnano, primario della farmacia ospedaliera di Varese. «Mia madre è stata sempre molto orgogliosa di suo padre e lavorare per la salute delle persone è stata l’eredità più preziosa della discendenza di mio nonno - racconta la dottoressa Tenconi - Vorrei passasse il messaggio che l’estraneo va accolto e conosciuto… poi valutato in base al suo operare. In questo momento è più che mai importante non fermarsi alla superficie».

Anche il Circolo Poetico Culturale l'Alba APS esprime la sua solidarietà al dottor Enock Rodrigue Emvolo «per le ingiuste espressioni indice di inaccettabile forme di razzismo. Proviene dal Camerun, è africano... ma certi fagnanesi hanno proprio la memoria corta».

Prosegue il presidente Antonio Vaccaro: «Come successo molti anni fa al compianto dottore Salvatore Orrù, che quando arrivò dalla Sardegna in paese fu isolato ed ostacolato, mentre poi ha fatto tanto bene da avere avuto l'intitolazione della scuola elementare.
A nome di tutti membri del nostro sodalizio, che rappresento, voglio esprimere la solidarietà per questo medico, al quale auguriamo di rimanere per sostenere e aiutare con la sua professione la cittadinanza».

Ma. Lu.

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