Tra i numerosi emendamenti al bilancio di previsione in votazione in questi giorni a Palazzo Pirelli ce n’è uno - e uno soltanto - sottoscritto dalla carica più alta di Regione Lombardia. Il governatore Attilio Fontana è infatti il primo firmatario dell’emendamento alla legge di stabilità che prevede uno stanziamento di 400mila euro per il co-finanziamento del nuovo polo culturale di Lozza, che porterà il nome di Roberto Maroni.
In via Battisti, davanti al municipio, verrà riqualificato un edificio comunale per la realizzazione di una nuova sala polifunzionale al servizio della collettività, dalle famiglie ai giovani agli anziani.
Lo stabile era stato acquistato nel 2019 dall’amministrazione dell’allora sindaco Giuseppe Licata, oggi consigliere regionale di Forza Italia.
E il progetto sta prendendo forma con l’amministrazione guidata da Matteo Acchini. L’iter è ancora in via di sviluppo: è in corso di definizione il Progetto di fattibilità tecnica ed economica (Pfte). L’intenzione del Comune è quella di presentare il nuovo centro alla cittadinanza in un incontro pubblico in primavera.
L’attenzione del governatore
Una volta rimessa a nuovo, l’area verrà intitolata a Roberto Maroni: il compianto ex ministro e presidente lombardo era legatissimo al paese alle porte di Varese dove risiedeva.
Anche per questo il governatore Fontana, dopo un incontro col sindaco Acchini e l’assessore ai Lavori pubblici Giovanna Marobbio, ha voluto firmare in prima persona l’emendamento. «È un progetto di cui avevo parlato alcuni mesi fa con l’amministrazione – spiega il numero 1 di Palazzo Lombardia –. Mi avevano informato del desiderio di ristrutturare un edificio di proprietà comunale e di realizzare questa sala multiuso che avrebbero voluto intitolare al mio caro amico purtroppo scomparso Roberto Maroni».
Un progetto che non ha lasciato indifferente Fontana: «La cosa mi è sicuramente piaciuta – racconta –. Mi è sembrata bella l’idea di avere una sala utile per la comunità e anche il fatto di intitolarla a Maroni, che ha sempre vissuto a Lozza. Sarà un segnale indelebile della sua persona».
Significativo il contributo della Regione, che stanzierà appunto 400mila euro (100mila il prossimo anno, 200mila il successivo e altri 100mila nel 2028).
Il Comune di Lozza, si legge nell’emendamento, «lamenta da tempo la mancanza di idonei spazi a servizio dello svolgimento di attività a favore della collettività (sale riunioni, biblioteca, spazi per le associazioni). Nello specifico, l’intervento è volto a garantire al Comune la realizzazione di un “polo culturale” a servizio della cittadinanza».
Aggregazione, cultura e politica
Più nel dettaglio, il sindaco Acchini anticipa che quello che sorgerà a Lozza sarà un «centro culturale dedicato anche a feste ed eventi, che offrirà l’occasione per momenti aggregativi per associazioni, famiglie, giovani e anche per gli anziani, per contrastare la solitudine. Si vuole creare una sala che possa ospitare incontri di approfondimento culturale, ma anche politico, le dinamiche che hanno caratterizzato la figura di Maroni, appassionato della sua Lozza e attentissimo ai giovani».
Il progetto è in via di sviluppo. A marzo, dopo i passaggi formali del caso, ci sarà una presentazione pubblica. Alla quale, oltre alla famiglia, verrà invitato il governatore Fontana: «Onestamente sono rimasto molto felice di come il presidente abbia subito accolto la proposta – rivela il sindaco –. Ho percepito davvero l’attenzione che ha voluto dare personalmente a questa iniziativa».
Orgoglio lozzese
Ad acquistare l’area dismessa per farne un centro polifunzionale era stata l’amministrazione dell’allora sindaco Licata, oggi consigliere regionale di Forza Italia.
Quest’ultimo ha voluto apporre la propria firma all’emendamento, sottoscritto anche da alcuni consiglieri della Lega. «Si tratta di un’opera importante per la comunità e per il territorio: un centro di cultura e di socialità che sarà a disposizione di tutti – afferma l’esponente forzista –. Sono orgoglioso della decisione di Regione Lombardia di finanziare quest’opera, grazie soprattutto all’impegno del presidente Fontana che si è speso personalmente a riguardo. E sono pienamente d’accordo con la proposta di intitolare il centro a Roberto Maroni, un riconoscimento dovuto al lozzese più illustre, ma soprattutto una scelta di memoria, per tramandare i valori dell’impegno per gli altri che Roberto Maroni incarnava».















