Fresco di presenza numero 201 (in Serie A) in maglia Pallacanestro Varese, il capitano biancorosso Giancarlo Ferrero è stato ospite della quinta puntata stagionale de L’Ultima Contesa, il talk show sul basket nostrano di VareseNoi. Altro ospite è stato Enrico Salomi, giornalista di Malpensa24.
Quattro piacevolissime chiacchiere sull’attualità, sul momento della squadra, e sui tanti ricordi di compagni e allenatori che Giancarlo ha visto passare sotto il Sacro Monte.
Ecco alcune delle dichiarazioni di capitan Ferrero:
«Questa squadra ha un mix di sana pazzia: tutte le volte che ci siamo fermati a controllare il ritmo e abbiamo pensato ci siamo snaturati. Ieri all’inizio del quarto quarto, quando c’è stata la reazione di Scafati, non c’era da pensare, ma da agire e continuare a giocare. Credo che questa debba essere la nostra forza».
«A inizio anno c’era tanta positività, ma la squadra era tutta da scoprire. La cosa che più mi piace di queste prime sei gare è che siamo sempre stati dentro la partita. E poi che la squadra abbia un’identità chiara, che è ciò in cui gli anni passati avevamo avuto dei problemi».
«Sono super contento per Willy. Più che migliorato è cresciuto e maturato. Poi ovviamente sta lavorando tanto, però non è cambiato sotto quell’aspetto, è più consapevole dei suoi mezzi. Ieri ha fatto vedere anche una certa bidimensionalità, riuscendo a mettere anche due bombe importantissime».
«Markel ieri sembrava una piovra. Mi dà una grandissima mano anche in spogliatoio perché è un giocatore d’esperienza e ne ha viste tante. Ha grande ambizione e voglia di fare bene. Sono contento di averlo in squadra».
Sorpresa per Giancarlo, ieri è stato ripescato il video del suo primo giorno in biancorosso, nell’estate del 2015: «L’ambizione era riuscire a fare un anno di Serie A. Dopo tanti anni di Legadue sognavo di avere la possibilità di poter dimostrare di starci».
«Quest’anno volevo farmi trovare pronto. Sapevo che negli ultimi anni il tiro da tre doveva diventare un’arma più affidabile. La filosofia di quest’anno è che se siamo aperti dobbiamo tirare, e cerco di cavalcare questa filosofia. Con Brase ho un rapporto eccezionale, c’è un bellissimo feeling. Non abbiamo fatto niente ancora, ma belle sensazioni».
«C’è tanto da imparare da questa filosofia americana. Quando andiamo a rivedere i video il titolo è “Difese da migliorare”: questa mentalità di guardare avanti, senza puntare il dito è una delle cose che mi sta piacendo tantissimo di Matt».
«Quando ero ventenne la mia caratteristica era attaccare il ferro. Ora vedo l’opposto, vedo le difese che mi corrono addosso per farmi fare un palleggio. Sto lavorando per avere più costanza, provando a replicare le situazioni».
«Gli stranieri più forti con cui ho giocato? Eric Maynor, Aleksa Avramovic e Luis Scola. L’italiano invece Daniele Cavaliero, per amicizia. Il compagno più fuori di testa Chris Eyenga».
«Tre amici nel mondo della pallacanestro: Luca Gandini, Daniele Cavaliero e Riccardo Cervi. Più "matto" Caja o Roijakkers? Due grandi allenatori, lo dico con il cuore».
Qui sotto la puntata integrale: