ROSS 7
Non è un playmaker che mette ordine, ma questo lo sapevamo. Attivo in difesa all’inizio, un po’ pasticcione nel resto del match, ma alla fine lo score è di 15 punti e 6 assist, di cui un paio a Owens sopra il ferro che si lasciano guardare anziché no...
WOLDETENSAE 6
È vero, Tomas segna zero punti, ma nel corso della partita la mano fredda non si rivela un peso. Si rende utile aumentando le tacche dell’intensità e tenendo alto l’agonismo e non disdegnando di fare a sportellate.
DE NICOLAO 7,5
Da urlo in difesa, sicuro e sempre pronto in attacco, decisivo nel finale.
REYES 6
Vedi Woldetensae. Solo quattro punti, ma un coltellino svizzero che su un parquet sa fare un numero considerevole di cose. Il portoricano vola altissimo, e prova persino a schiacciare in testa a Onuaku, pensando di avere davvero un paio di ali sulla schiena.
FERRERO 7
La cerbottana di Bra (sì Gianca, è il nuovo soprannome di stagione: sei avvisato) è tirato a lucido. Poi non c’è niente da fare: quando lui segna da tre è una festa, è come i pasticcini portati dal papà al pranzo della domenica, è casa.
BROWN 6,5
Markel è silente, o per lo meno dà questa idea. Ma da giocatore esperto qual è, capisce i momenti in cui c’è bisogno di scaldare la mano. 14 punti e tanto lavoro sporco, anche nella propria metà campo.
CARUSO 7
Hai capito Willy. Lo scugnizzo è diventato grande e mette in campo maturità e carattere: ciò che forse è mancato la scorsa stagione. Contro Onuaku concede qualcosa a rimbalzo (ne prende solo 2 in totale), ma avere un cambio del centro così può essere di vitale importanza.
OWENS 6
Primo tempo con problemi di falli, ma poi quello che esce per 5 penalità nella lotta sotto le plance non è lui, ma Onuaku. Il giudizio rimane sospeso, ma i passi in avanti rispetto al saltimbanco ammirato contro l'Urania all'esordio, con tutte le giustificazioni del caso, si intende, sono già sensibili.
JOHNSON 8
Doppia doppia di altissimo livello, in cui i 10 rimbalzi sono importanti quanto se non più dei 20 punti. Oggi è andato a strisce e riteniamo che sarà sempre così che lo vedremo... Ma sono state strisce di classe pura.
Fabio Gandini e Lorenzo D'Angelo