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Territorio | 28 marzo 2022, 09:48

Stasera a Mesenzana una Messa e una preghiera in ricordo di Giada e Alessio

La celebrazione originariamente prevista per le 18 in chiesa parrocchiale è stata spostata alle 20.45, preceduta dalla recita del rosario, per evitare la coincidenza con il lavoro prezioso che le psicologhe stanno svolgendo. Nelle Messe domenicali tutto il dolore della comunità per le due piccole vittime della tragedia

Stasera a Mesenzana una Messa e una preghiera in ricordo di Giada e Alessio

A Mesenzana è stata una domenica dedicata alla preghiera, al ricordo e al dolore per le due piccole vittime, Giada e Alessio, della tragedia del 24 marzo; uccisi dal padre che poi si è tolto la vita. (LEGGI QUI)

Preghiera che proseguirà anche oggi, lunedì 28 marzo, quando il parroco don Michele Ravizza celebrerà una Messa per Giada e Alessio; originariamente prevista per le 18 in chiesa parrocchiale, la celebrazione è stata spostata alle 20.45, con recita del rosario a partire dalle 20.30, per evitare la coincidenza di orario con il prezioso lavoro che stanno svolgendo le psicologhe a scuola, per sostenere alunni, insegnanti e genitori in questo tragico momento. (LEGGI QUI).

Anche durante le Messe domenicali il ricordo e le preghiere non potevano che essere indirizzate a Giada e Alessio, con il parroco don Michele che ha ripreso le parole espresse nel suo messaggio scritto poche ore dopo la tragedia. 

«Non ci sono “perché” a cui rispondere, né parole per descrivere - ha detto don Michele - sarebbe troppo facile e comodo farci spingere dalla rabbia e rispondere con altrettanta violenza, anche solo verbale, come purtroppo a volte capita. Credo che occorra, invece, fare lo sforzo più grande di interiorizzare quanto successo: sono un dolore e una tragedia enormi che non possono e non devono scivolare via, nonostante il male che recano». 

«Il Cristiano, di fronte a tutto questo, si lascia colpire, lo fa scendere nella profondità della propria persona e lo porta al Signore, attraverso la forza dello Spirito, nella preghiera, anche se rimane strozzata dalle lacrime - ha proseguito il parroco di Mesenzana - la preghiera non cambia le cose, ma cambia noi stessi e il nostro agire di fronte a quanto avviene. Non ci si libera, non si passa oltre, non ci si dimentica: le ferite del Crocifisso sono anche nel Risorto». 

M. Fon.

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