Varese-Novara -1. Ezio Rossi: «Sarebbe bello avere duemila persone che spingono. Poi servono le tre C...»

«Avere 2mila persone che spingono sarebbe una bella risposta per i ragazzi e per la società. Speriamo domani sera di dover ringraziare anche quelli che si aggiungeranno a chi ci segue e fa la differenza dall'inizio, che ringraziamo sempre. A Varese e alla gente, quest'anno, diamo una squadra da Varese»: sono alcune delle parole dette da mister Ezio Rossi stamattina nella rifinitura pre-partitissima con il Novara.

«All’andata abbiamo subito la pressione del pubblico del Piola - aggiunge Rossi a proposito dell'ambiente - perché dopo aver subito l'1-1 a pochi minuti dalla fine, quella spinta e quella carica li ha portati al 2-1. Speriamo che domani la situazione si ribalti».

Rossi pesca nella sua vita i pensieri giusti, sia da Vatta, maestro di calcio al Toro («Diceva che lo spreco di energie nervose è grave: dobbiamo andare in campo sereni... Vivere Varese-Novara alla giornata, pensando il giusto e non oltre») e poi dal suo indimenticabile presidente Amilcare Berti alla Triestina, con cui ottenne due delle cinque promozioni conquistate in carriera - «sempre contro squadre più forti, quattro volte ai playoff» -: «Servono le tre C: cuore, cervello e culo. Il primo lo abbiamo, il secondo dobbiamo metterlo in campo attraverso la lucidità, il terzo proveremo a portarlo dalla nostra parte con l'aiuto di tutti». 

Il Novara lo conoscono tutti ma Rossi elogia anche la sua capacità di "spendere bene": «Che abbiano investito grandi risorse lo sappiamo, ma grazie alla saggezza di Di Bari lo hanno fatto anche bene. Vedendo i numeri sono una corazzata imbattibile, con 9 vittorie nelle ultime 10 gare (il Varese è a 8 su 10, ndr), ma il calcio è bello perché consente tutto e noi entriamo in campo per giocare alla pari e dare fastidio». 

Proseguendo sugli azzurri, «inutile dire dei loro molti giocatori di categoria superiore. Ho visto Novara-Borgosesia: potevano essere 6-0 ma prima del raddoppio di Vuthaj erano solo 1-0... Alfiero, Vuthaj, Gonzalez come li fermi? Devono essere bravi i nostri giocatori davanti nel far arrivare da quelle parti pochi palloni. Sarà questione di centimetri. Loro giocano su queste individualità e su quelle di Laribi e Pereira. La loro forza è aver fatto più di due gol a partita e, con soli due uomini (Vuthaj a quota 23 e Alfiero a 13), più di tutte le reti messe assieme dagli altri attaccanti del girone: la nostra dovrà essere il modo di difendere». 

«Mi aspetto una partita rognosa all’inizio - aggiunge Rossi - passando il tempo diventerà bella. Dovremo essere molto tosti nella prima fase con una squadra di sostanza, tirando fuori la qualità magari nel finale. E per finale intendo gli "ultimi" 35 o 40 minuti...».

Sulla formazione, Rossi è chiamato a scelte dolorose visto che sarà costretto a mandare in tribuna due dei suoi uomini: «A Fossano Cappai, Gazo e Marcaletti hanno giocato per la prima volta in stagione, reggendo molti più minuti di quelli che mi aspettavo... Sulla formazione ho un'idea ben chiara, come ho detto ai ragazzi inizieremo con 11 uomini per provare ad andare in vantaggio e poi ne entreranno altri 5 per vincere la partita. Ho 60 anni e più di 20 di panchina ma per me la cosa più difficile sarà mandare 2 ragazzi in tribuna domani».

Intoccabile Disabato in mezzo, il dubbio vero è sui tre difensori, che poi condiziona anche altre scelte: Premoli o Parpinel in difesa accanto a Monticone e Mapelli?

Marco Caccianiga, intanto, salderà il passato con il presente e il futuro con una bellissima iniziativa prima del via, che era tradizione in serie B: saranno infatti Gaia e Sofia, le due ragazze dei piccoli amici biancorossi, ad accompagnare per mano in campo i capitani di Varese e Novara, insieme alle squadre.