Uno spettacolo. Suor Marcella Catozza la definisce così e la fotografia che ci manda lo grida: Rebecca è proprio stupenda.
Ha 6 anni, un sorriso che cattura, una dolcezza immensa. La sua mamma la adora. Rebecca però deve lottare di più rispetto ad altri bambini, qua ad Haiti. È nata con la sindrome di Down. In Paesi come il nostro, potrebbe avere adeguato supporto, una formazione e trovare un lavoro come tanti ragazzi fanno. Ad Haiti, tutto questo non esiste.
Ecco perché sua madre ha preferito affidarla a suor Marcella e alla sua comunità: «Le vuole un bene grande...» sottolinea la missionaria bustocca, che in questi giorni ci sta affidando le storie dei suoi bambini, mentre le bande dilagano e le sofferenze bruciano. Ce le affida, chiedendo a gran voce aiuto - a partire da quei ragazzini che hanno studiato in Italia e l'hanno dovuta ugualmente lasciare - perché si ricordi ciò che sta accadendo. Perché si rammenti che ogni storia è un volto, un cuore.
Quella di Rebecca può sembrare una storia triste e lo è, perché c'è una guerra sporca e atroce che minaccia la comunità e le vite. Ma nel profondo, è una storia d'amore. Quello della mamma, che fa una rinuncia così drammatica, ovvero non la tiene con sé, per darle più chance. Quello di suor Marcella e coloro che sono accanto a lei a prendersi cura dei bambini, a partire dai ragazzi con disabilità.
«Dobbiamo scrivere cose belle perché la Bellezza vince sul male e noi ne facciamo esperienza tutti i giorni in questo paese disgraziato» assicura suor Marcella. Diversi di questi bimbi vivono in una casetta che si chiama Toti: significa piccole tartarughe. Sono piccoli che hanno maggiori difficoltà, ma anche una certezza: «Perché sono i bimbi più lenti ma saranno i più veloci ad entrare in Paradiso! I disegni li ha fatto Richelo, il ragazzo più grande della casa che fa 17 anni a dicembre ed ha studiato due anni in Italia prendendo il diploma di terza media».