Una mostra per pensare, meditare sui guasti del mondo, su ciò che l’uomo ha compiuto e sta compiendo verso altri uomini, discriminati per la loro provenienza o il colore della pelle. Per riflettere sulla violenza verso le donne, la perdita dell’identità culturale, le devastazioni dell’ambiente, le vittime del potere.
A Villa Panza esordisce, in occasione della Giornata Internazionale della Pace, “Progetto Genesi. Arte e diritti umani”, mostra itinerante che toccherà poi altre tre città: Assisi, Matera e Agrigento per terminare a Roma esattamente tra un anno. Voluta dall’Associazione Genesi, creata nel 2020 da Letizia Moratti, e realizzata in collaborazione con il Fai e l’Università Cattolica di Milano, gode del patrocinio del MiC, Ministero della Cultura, della Commissione italiana dell’Unesco e di Rai per il Sociale, ed è curata da Ilaria Bernardi, storica dell’arte particolarmente attenta ai temi dello scambio internazionale tra diverse culture.
A Biumo sono presenti per la prima volta tutte le opere della Collezione Genesi, curata da Clarice Pecori Giraldi, realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo, e il progetto conta anche su un ricco programma di attività educative per tutte le età, con visite guidate e workshop, e su “Sfide per il futuro”, un ciclo di dodici conversazioni online in collaborazione con l’Università Cattolica (a partire dal 10 marzo 2022), in cui esperti di diverse nazioni si confronteranno con i docenti dell’ateneo su tematiche legate ai diritti umani.
Le lezioni, a cadenza mensile, saranno trasmesse in streaming sulle pagine Facebook, YouTube, sul sito dell’Associazione Genesi, e sulle pagine Facebook, YouTube e LinkedIn dell’Università Cattolica. Inoltre una selezione di podcast sarà ascoltabile con l’app di “Progetto Genesi”, realizzata da Hidonix e scaricabile in mostra mediante QRCode.
A Villa Panza, la mostra si sviluppa in quattro sale, quelle delle ex scuderie del piano terra, ed è divisa in aree tematiche. La prima sala accoglie opere, dedicate alla “Condizione femminile”, di Monica Bonvicini, Soudeh Davoud, Zehra Dogan, Shirin Neshat, Zoë Buckman e Zanele Muholi; alla “Memoria di un popolo”, con opere di Leila Alaoui, Zhanna Kadyrova, Hangama Amiri e Iva Lulashi, e al “Colore della pelle”, con lavori di Azikiwe Mohammed, Henry Taylor, Lava Thomas e Betye Saar.
All’“Identità multiculturale” è dedicata la seconda sala, dove espongono Morteza Ahmadvand, Otobong Nkanga e Mequitta Ahuja, e nella terza, intitolata alle “Vittime del Potere”, Leila Alaoui, Alfredo Jaar, Wonder Buhle Mbambo, Toyin Ojiih Odutola, Shilpa Gupta, Ibrahim Mahama, Jean David Nkot e Gideon Rubin.
L’itinerario si conclude nella quarta sala, “La tutela dell’ambiente”, dove Liu Bolin, JR, Pascale Marthine Tayou, Anne de Carbuccia e Paulo Nazareth indagano sui danni causati dall’attività umana sull’ecosistema, e l’urgenza di preservare l’equilibrio tra essere umano e natura mediante uno sviluppo sostenibile.
Nella proprietà del Fai, si terranno altresì ogni domenica visite guidate e workshop partecipativi gratuiti per diverse fasce d’età offerti dall’Associazione Genesi e, il 25 settembre e il 5 novembre, alle 17,30, sarà possibile accedere a due workshop online gratuiti di un’ora ciascuno.
“Progetto Genesi. Arte e diritti umani”, Villa Panza, Piazza Litta 1, Varese, fino all’8 dicembre 2021. Orari: martedì – domenica, 10 -18; ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura. Biglietti: biglietto unico per la mostra, la collezione e il parco: intero 15 euro; ridotto (6 -18 anni) 7 euro; ingresso gratuito per gli iscritti al Fai.























