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Basket | 28 maggio 2021, 15:27

La rivoluzione della Pallacanestro Varese è in mano ai tifosi. E si chiama Italian Districts

Presentata oggi l’iniziativa che permetterà a chiunque di sostenere la società biancorossa attraverso le spese di tutti i giorni: anche solo con 1000 aderenti vi sarà la possibilità di erogare 500 mila euro in più. Argieri: «Varese ora deve essere ambiziosa». Nel pezzo vi spieghiamo come funziona il sistema e dove comprare

La rivoluzione della Pallacanestro Varese è in mano ai tifosi. E si chiama Italian Districts

Scola in società? Il main sponsor che raddoppia o triplica? Progetto triennale, quinquennale o eterno?

No.

La “rivoluzione” di Pallacanestro Varese inizia adesso, è ancora una volta in mano ai tifosi e si chiama Italian Districts. L’iniziativa - presentata oggi e fortemente voluta, studiata, sudata dal presidente de Il Basket Siamo Noi Umberto Argieri, colui che davvero ha permesso di sdoganare il progetto in salsa varesina - permetterà a chiunque di sostenere economicamente la società biancorossa. Come? Attraverso le spese di tutti i giorni.

Il sistema è già stato sperimentato a Trieste, a favore della Pallacanestro Trieste, con il coinvolgimento di 250 attività che hanno generato introiti per una cifra pari a quella del quarto/quinto sponsor più munifico. «Si tratta di un progetto che parte dal basso - ha spiegato Argieri - e ha tre parole chiave: passione, ambizione e opportunità. La passione è quella che connatura tutta la nostra comunità e non solo i tifosi più sfegatati. L’ambizione è una lettura dei sentimenti di questa stessa comunità, che è stufa di vivacchiare e vuole che la Pallacanestro Varese ritorni dove merita. L’opportunità sta nel fatto che tutti (persone fisiche, persone giuridiche e associazioni) possono diventare protagonisti, mettendosi in gioco».

Come funziona? Molto semplice.

Il sostenitore si registra sul sito di Italian Districts, sceglie la causa che vuole sostenere e scarica l’app che gli servirà al momento di ogni acquisto. Fatta questa semplice operazione, avrà ogni giorno la possibilità di contribuire alla causa scelta spendendo nelle attività convenzionate: queste ultime, a ogni acquisto effettuato, gireranno una percentuale del ricavato dell’acquisto stesso (che può variare dal 3 al 15%) alla causa selezionata, con il cosiddetto “cash move”.

Se la “causa” sposata dal consumatore è la stessa sposata dal negozio convenzionato, il cash move generato andrà totalmente a quella causa; se invece le due cause differiscono, il 75% andrà alla causa del consumatore e il 25% alla causa del commerciante. Questo accorgimento, detto split, permette non solo a ognuno dei protagonisti (commerciante e consumatore) di essere liberi nella scelta del loro supporto, ma anche di poter contribuire alla propria causa in qualunque negozio aderente a Italian DIstrict in Italia (un tifoso varesino può quindi sostenere la Pallacanestro Varese anche in una pizzeria siciliana convenzionata, ad esempio).

Non è finita qui: per ogni acquisto compiuto, il sostenitore colleziona punti, che possono poi essere spesi in un ricco catalogo premi. Si tratta dunque di un sistema win-win-win: ci guadagna la causa sostenuta, ovviamente, il sostenitore (“moralmente” perché contribuisce al sostentamento della propria passione ma anche economicamente attraverso il catalogo premi) e il commerciante, che gode di un utile di sistema derivante dal fatto che ogni categoria merceologica può essere saturata fino al 30% (se entra a far parte del circuito avrà insomma più clienti…).

Quanto può generare il meccanismo? Un esempio molto semplice aiuta a comprenderlo: con la spesa settimanale, due pizze al mese, dieci colazioni e cento euro extra di shopping effettuate da un nucleo familiare si può produrre un cash move di 500 euro. Se 1000 persone generano un cashmove di 500 euro, la causa beneficiaria si porta a casa 500 mila euro. Senza alcun grande sforzo.

«È un modello che abbiamo lanciato a livello nazionale nell’ultimo anno - spiega Alessandro Martelli, uno dei tre soci di Italian Districts - Tutti si possono auto-finanziare senza chiedere un euro a nessuno e questo avviene attraverso i normali consumi».

«Questa lodevole iniziativa è per noi un punto di ripartenza e una prima pietra per portare la società dove merita nel prossimo futuro - dichiara Andrea Conti - È importante per poter condividere con tutto il territorio il brand e il valore della Pallacanestro Varese. Ringrazio Il Basket Siamo Noi e Umberto Argieri che è sempre in fermento per aiutare la società a essere più solida e sostenibile».

I negozi della provincia di Varese per ora aderenti

Ad Personam SPA, Agricola Home and Garden, Arredo Design, AXA Sviluppo e Trading sas, Bar Il Tenente, BELGO Briko, Calzavara Arredamenti, Campus odontoiatrico, Canavesi Geda Solution, Carrozzeria Conconi, Cellini Fiori, Clinica Isber, Colorificio Gattoni, Farmacia della Brunella, Farmacia Internazionale Casciago, Figini Varese, Gioielleria Nicora, Hotel Ungheria Varese 1946, I Dorsi, Il Clan abbigliamento, Il Macellaio della Motta, Kedros Real Estate, La Piedigrotta, Legù, Mojito Cafe, Molinari Gioielleria Lavena Ponte Tresa, Orrigoni Gomme, Ottica Giorgi, Ottica Nicora, Ottica Vettore, Otticamoderna Giorgi, Petrinisat, Piggy Market, Shabu Varese, VIVESTO, Wursteria 11, Zagara Bottega Sartoriale, Zoopark Abbigliamento, Zoopark Ice Cream.

Fabio Gandini


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