Non siamo sciocchi, né allocchi, e vediamo tutti cosa manca al Varese in campo e fuori, a cominciare da qualcuno che dica sempre le parole giuste alla squadra, alla piazza, ai giocatori, minuto per minuto, per fare rendere 100, anzi 1000, quello che adesso sembra valere 50.
E' il momento di aiutare il Varese a salvarsi, di stargli vicino, di sostenere giocatori e dirigenti, di non fare gli schizzinozi, difendendolo dall'ultimo degli ex e da chi viene ad esultare e fare il padrone a Masnago, permettendosi di rispondere ai pochi che siedono in tribuna e avendo persino l'ultima parola sui giornali.
Un anno fa eravamo in terza categoria e adesso lottiamo per salvarci in serie D: siamo umani, anzi siamo grandi. Siamo l'unica squadra al mondo capace di passare dal Bentegodi a Cassano Valcuvia, da Cassano Valcuvia a Legnano, e da Legnano chissà.
Stringiamoci a ciò che abbiamo, prima di perderlo nuovamente. Poi, magari, cambieremo qualcosa, o forse tutto, ma intanto rendiamoci conto della realtà, apprezziamola e un po' amiamola: il Varese lotta per salvarsi e ha bisogno di affetto, amore e buone parole non di legnate, attacchi, polemiche, divisioni.
La squadra dà quello che ha: cioè, tutto. Nessuno tira indietro la gamba e infatti tre giocatori sono usciti dal campo portati a braccia, rimettendoci ginocchia e stagione anche se non giocavano da 42 giorni. Tanti, in serie B, non l'hanno mai fatto. Quindi i semisconosciuti, almeno per la storia centoundicennale del Varese, Mamah, Marcaletti e Rinaldi per noi valgono come i pionieri, altrettanto semisconosciuti, del 1910: hanno lasciato tutto in campo per vincere una sporca partita con la Lavagnese.
Minaj sbaglia tre gol a partita? Ne sbaglia molti meno di Cellini in serie B, ha 19 anni e, prima di sparare alto o sul portiere anche quando è più facile metterla dentro, fa tutto giusto e mette in mostra numeri di cui pochi sono stati capaci, a quell'età, in biancorosso. Vogliamo dirgli bravo, o che manca pochissimo a diventare grande? Quell'1% per avere tutto magari si conquista non con il bastone ma con la carota, come oggi ci ha confidato un dirigente biancorosso con la frase più bella e positiva della giornata. C'è più futuro in Minaj, e nei suoi gol sbagliati per una virgola, della maggior parte dei giocatori che hanno giocato all'attacco o a centrocampo nel Varese dal 2015 a oggi. Noi crediamo in te, Elion Minaj: vai, provaci e riprovaci, e ce la fai.
Spezziamo una lancia anche per i portieri Lassi e Siaulys: è vero, non hanno mai regalato una vittoria con una parata decisiva, ma quando si prende gol sempre sul traguardo, significa che si concedono sempre un cross e un'azione di troppo dettati dalla paura di tutti di beccare quel gol al 90' che poi viene puntualmente preso. La vostra paura, è la nostra paura. Restano 13 partite per batterla, con il vostro coraggio.
Noi crediamo in questo Varese, crediamo nella salvezza, crediamo nella sofferenza, nell'attaccamento e nella fede di Gazo, Mapelli, Disabato, Parpinel ma oggi anche in quella di Quitadamo, Romeo, Capelli e di tutti i loro compagni. Siamo orgogliosi di voi, di quello che date ogni giorno, di quanto vi sentite in colpa andandovene a testa bassa dallo stadio e caricandovi il peso, le critiche e il dolore dei tifosi e della storia. Fregatevene un pelino di più di tutto il resto e giocate liberi, con gioia, perché siete un gruppo che non ha nulla da invidiare a quelli che vi hanno preceduto. Ci tenete e soffrite, magari vi fate pareggiare o battere all'ultimo secondo di recupero ma andando avanti così, sentendovi dire che siete sulla strada giusta e non su quella sbagliata, la prossima volta all'ultimo secondo il gol decisivo lo segnerete voi.
Noi non dimentichiamo presidenti, proprietari, allenatori e giocatori che promettevano la luna, anche in serie D o in Eccellenza, e poi ci hanno portato all'inferno. Voi tutti non ci avete promesso il paradiso ma salvezza, grinta, dignità: per questo vi ringraziamo e vi sosteniamo. Fino alla fine.
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Accadeva un anno fa
Calcio | 18 aprile 2021, 23:11
Dalla terza categoria alla lotta salvezza in serie D in pochi mesi: cosa volete di più dal Varese?
Minaj a 19 anni sbaglia meno gol di Cellini in B, Lassi o Siaulys li subiscono prima del fischio finale perché la loro paura è anche la nostra paura, tre giocatori ci hanno rimesso le ginocchia nella stessa partita: questo è un gruppo vero, questo è il nostro Varese
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