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Territorio | 15 marzo 2021, 16:54

LA STORIA. Da una piastrina quasi illeggibile, "restituita" la vita di un soldato italiano disperso in Russia

E' stata decifrata e consegnata ai famigliari in Friuli la piastrina di un militare caduto nella battaglia di Nikolaevka, recuperata sul fiume Don, insieme ad altre consumate dagli anni, dal "ciclista della memoria" varesino Giovanni Bloisi

LA STORIA. Da una piastrina quasi illeggibile, "restituita" la vita di un soldato italiano disperso in Russia

La guerra in Russia e la battaglia di Nikolaevka verranno sempre ricordate nei libri di storia tra gli episodi maggiormente significativi e carichi di emozioni che vedono protagonisti militari italiani.

Nel 2019, per rendere omaggio a tutti quei soldati caduti sul campo e in particolare modo ai tantissimi dispersi, il "ciclista della memoria" varesino, il pensionato di Varano Borghi Giovanni Bloisi era andato sul fiume Don con la sua bicicletta. Bloisi non era tornato a mani vuote; oltre alle tantissime emozioni provate, aveva riportato in Italia nove piastrine militari talmente logorate dal tempo da renderle quasi illeggibili. E' lui stesso a raccontare questa storia che dopo lunghe ricerche ha portato all'attribuzione di uno di questi reperti a un soldato friulano: Luigi Godeassi di Manzano in provincia di Udine, nato il 24 febbraio del 1917 e disperso nella battaglia di Nikolaevka il 26 gennaio del 1943. 

«La sua piastra mi era stata consegnata durante il mio viaggio nel percorso tra Rossosch e Tambov lungo il fiume Don e molto difficili da decifrare - racconta il ciclista della memoria - di queste fino adesso ne sono state consegnate quattro. Le avevo fatte avere a Francesco Cusaro il quale ha fatto fare le ricerche. Da un altro amico di Torino Riccardo Bulgarelli e Renza Martini di Prato tutti esperti della materia è stata consegnata quest'ultima piastrina al nipote del soldato Luigi Godeassi prima della pandemia; a Marzano avevano organizzato un grande evento per la consegna ufficiale della piastrina con le scuole del territorio amministrazioni comunali, ovviamente con la mia presenza, ma causa Covid non si è fatto nulla, così hanno pensato di fare una copia in argento e inviarmela». 

Una storia che ci aiuta a ricordare come dietro il nome di un soldato ci sia una vita, una famiglia, dei progetti di vita, delle persone rimaste senza un parente o un amico a causa della guerra. «Ho provato un'emozione incredibile quando ho ricevuto la piastrina, hanno avuto una bellissima idea» conclude Bloisi. 

Matteo Fontana

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