Dalla psicologia alla quotidianità, un viaggio per scoprire quello che ci rende unici

La persona che guardiamo allo specchio la sera, prima di andare a dormire, è quella che abbiamo visto al mattino? La persona con cui viviamo ha i nostri stessi hobby? In ufficio, abbiamo il medesimo rapporto con tutti i colleghi oppure ci troviamo più in sintonia con alcuni rispetto ad altri?

Se la risposta a tutte queste domande è “no”, niente paura: questa è la diversità.

Tutti noi siamo diversi, rispetto agli altri e rispetto a noi stessi, le esperienze che viviamo ogni giorno, ogni ora, ci fanno maturare e ci fanno guardare la realtà in un altro modo.

Proprio la diversità è il tema centrale dell’omonimo saggio del gallaratese Andrea Marelli, al suo esordio come scrittore.  

Unici e irripetibili, siamo tutti diversi

Da dieci anni educatore con i disabili, per Andrea Marelli La diversità è l’unicità che caratterizza ognuno di noi, l’insieme di quei tratti che ci rendono irripetibili e ci distinguono dagli altri, in un modo o nell’altro.

Nel suo saggio, lo scrittore riflette su teorie sociologiche e psicologiche apprese durante gli anni dell’università, tratta la diversità a 360 gradi, in tutte le forme, nello spazio, nel tempo, nella cultura, nella società e nella persona stessa.

«Ognuno di noi dà alla diversità un proprio peso», spiega Andrea, pensando alle esperienze che facciamo ogni giorno sin da bambini e che condizionano la nostra visione della realtà e delle persone che incontriamo - ovvero, la cosiddetta “formazione delle impressioni”. È proprio questo che ci rende unici, che contribuisce a costruire quegli schemi mentali basati su due estremi, il pregiudizio e l’empatia, per cui ci allontaniamo o avviciniamo a una persona.

L’osservazione del comportamento altrui e la volontà di affermare noi stessi vivono in noi, determinano da una parte il nostro modo di relazionarci con la società, dall’altra la nostra vera personalità. L’importante, aggiunge lo scrittore, è «trovare un equilibrio tra quelli che siamo dentro e quello che vogliono che siamo».

Quella che stiamo vivendo, in conclusione, è una realtà in cui siamo chiamati a indossare le maschere di pirandelliana memoria, una diversa in base al contesto in cui ci troviamo.

Dall’università a oggi: il saggio di Andrea arriva in libreria

La diversità nasce 15 anni fa, quando Andrea frequentava l’università. Da allora, tra lavoro e famiglia, è rimasto chiuso in un cassetto, almeno fino al primo lockdown.

«Ho visto una pubblicità in tv in cui coloro che avevano scritto un libro erano invitati a inviarlo alla casa editrice Albatros, di Roma, che cercava nuovi scrittori, non famosi, per la sua nuova linea dedicata alle “Nuove Voci”». Un bel messaggio di positività e intraprendenza a cui Andrea ha risposto subito.

È vero, la situazione attuale non consente di organizzare una presentazione vera e propria, ma la speranza per il futuro è di poter partecipare a concorsi, fiere, occasioni, insomma, per incontrare i lettori e condividere con loro le proprie riflessioni.

Il prossimo passo, pensa già Andrea, è riscrivere il saggio per renderlo più fruibile per gli adolescenti, perché è importante che anche loro, soprattutto loro, capiscano l’importanza di essere se stessi, di non farsi condizionare da quello che pensano gli altri, perché anche gli adulti, come loro, indossano una maschera che nasconde quello che sono davvero.

«Leggere il saggio permette di riflettere sulla nostra diversità e capire cosa ci avvicina o ci allontana rispetto a qualcosa. Quello che noi consideriamo diverso deriva da un modello in cui da una parte c’è l’accoglienza, dall’altra il rifiuto», conclude Andrea.

La pubblicazione ufficiale del saggio La diversità è avvenuta ieri, sabato 12 dicembre, e il libro è già disponibile sul sito della Casa Editrice Albatros.