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Storie | 06 dicembre 2020, 17:00

Scuderia del Girasole by Cupra Racing, il motorsport targato Varese: «I segreti? Gruppo, passione, impegno»

Tarcisio Bernasconi, Team Manager della squadra automobilistica varesina, descrive il suo sogno di bambino che, da ormai vent’anni, è diventato realtà. Il nuovo obiettivo? «Aprire questo mondo a tutti, portandolo alla gente»

Tarcisio Bernasconi, Team Manager della Scuderia del Girasole, accanto alla Cupra di Salvatore Tavano, neo campione TCR Italy

Tarcisio Bernasconi, Team Manager della Scuderia del Girasole, accanto alla Cupra di Salvatore Tavano, neo campione TCR Italy

Se vi chiedessimo «quale disciplina sportiva associate a Varese?», molti di voi risponderanno il basket, altri il calcio, alcuni, forse, il canottaggio… ma quanti penserebbero al motorsport?

Esatto, motorsport. Perché questa è la realtà in cui, da 20 anni, vive la Scuderia del Girasole, a Vergiate, nota, dal 2002, come “SEAT Motorsport Italia”. Un mondo in cui, sin dalla porta d’ingresso, si respira l’amore per le auto.

Tarcisio Bernasconi, Team Leader della Scuderia, ma, prima ancora, un pilota, con l’adrenalina nelle mani e la passione nel cuore, racconta il percorso che l’ha portato, insieme al suo team, venerdì 27 novembre 2020, a vincere, per il terzo anno consecutivo, il TCR Italy - Touring Car Championship, Campionato italiano di auto turismo, nell’autodromo di Imola.

Un’officina, uno zio meccanico, i pomeriggi tra le auto: il ragazzo che sogna di fare il pilota

Quando Tarcisio ripensa alla sua adolescenza, non ricorda giornate in oratorio a giocare con gli amici: dopo la scuola, lo aspetta l’officina di suo zio, in cui inizia a fare i primi lavori da meccanico. Con il tempo, la passione per i motori lo porta ad avvicinarsi al mondo delle competizioni, partecipa ad alcuni rally, poi decide di correre in pista, conciliando il tutto con la sua professione, il venditore d’auto presso la Volkswagen di Azzate.

Grazie al suo lavoro, “conosce” la prima Golf GTI, un’auto che lo porterà, dopo il rally di Varese e giri in pista, a ricevere, nel 1994, un premio da parte della stessa Volkswagen: questo è il momento in cui il divertimento inizia a trasformarsi in un’attività più seria. La vittoria, infatti, segna il primo passo di una collaborazione costante con la casa tedesca, che permetterà a Tarcisio di testare altre auto.

Il vero... "punto di non ritorno" è nel 1999, quando, insieme al pilota, e amico, Dindo Capello, corre e vince la “6 ore” di Vallelunga con una Golf IV diesel prodotta da Volkswagen, in cui la bravura, la passione di Tarcisio sono così apprezzate da portare i tedeschi a proporgli di occuparsi a tempo pieno dell’attività sportiva.

Finalmente, il sogno di quel ragazzo che trascorreva i pomeriggi in officina diventa realtà: ora è un professionista a tutti gli effetti. Ha solo bisogno di una Scuderia e di un nome.

«Quando ho vinto la 6 ore - spiega Bernasconi - il gasolio che alimentava l’auto era l’Estereco, estratto dai semi di girasole, dallo scarico si sentiva odore di patatine fritte. Ho visto il marchio sul cofano e ho deciso di chiamare così la mia Scuderia, mia perché ci sono le mie macchine: Girasole».

Da allora, la Scuderia diventa il punto di riferimento di Volkswagen per la preparazione e la manutenzione delle auto da corsa.

Da Scuderia a SEAT Motorsport Italia, il Girasole diventa ancora più giallo

Nel 2002, un altro cambiamento è alle porte: Seat, ormai autonoma dal gruppo Fiat, ha bisogno di essere rilanciata sul mercato con una nuova immagine.

E quale volto migliore di un… Girasole?

Dopo un accordo tra Volkswagen e la casa spagnola, la Scuderia varesina diventa “SEAT Motorsport Italia”, si “tinge” di giallo, colore ufficiale del gruppo e ne gestisce tutte le attività in Italia legate al motorsport.

Oltre alle auto per piloti professionisti portate da Seat, il cui sviluppo richiede costi importanti e personale “speciale” e specializzato, in parallelo la Scuderia vuole rivolgersi anche a un altro bacino d’utenza, quello dei «gentlemen driver (ovvero i non professionisti) che hanno la licenza e vogliono divertirsi, dei ragazzi giovani che provengono dal mondo dei kart. Per loro, abbiamo creato un prodotto non troppo costoso che possono noleggiare e andare in pista, anche la persona appassionata che oggi ha 50, 60 anni e le capacità economiche può togliersi lo sfizio. In base alle capacità di ognuno, diamo una mano per continuare il percorso».

Nel 2014, la sede della Scuderia si trasferisce da Crosio della Valle a Vergiate e l’impatto sugli appassionati è così forte che alla giornata “porte aperte” partecipano persone da tutta Italia, in numeri tanto elevati da dover essere suddivise in più turni. Un afflusso importante, che fa riflettere ancora oggi Tarcisio sull’impatto che il loro impegno, la loro missione ha nel nostro Paese… tranne, per paradosso, nel territorio varesino.

Questo è, forse, l’unico rammarico del Team Manager: «La nostra attività è particolare, un po' strana, ma fondamentale per i brand che rappresentiamo, che sono nati con il motorsport, importante per valorizzare il proprio prodotto, soprattutto se si tratta di auto stradali sportive. Noi siamo così vicini alla vettura stradale che chi la vede in pista o TV, la può poi trovare in concessionaria, la può usare in strada. È un peccato che Varese non si sia accorta di noi».

Unicità e passione rendono un gruppo di professionisti una vera famiglia

«L’aspetto che ci rende unici è la passione, per essere così non ci sono orari, famiglia, sabato e domenica. Questa è un’attività per cui dai tutto, che ti dà tutto, ma in un attimo può portare via tanto», racconta Bernasconi pensando con affetto alla sua squadra, la sua famiglia acquisita legata da un affiatamento che consente loro di superare tutto, periodi difficili, momenti di tensione e, certo, anche vittorie, come l’ultima.

Domenica 22 novembre, nella tappa a Imola, la Cupra guidata da Salvatore Tavano ha condotto la Scuderia verso la vittoria nel TCR Italy, campionato nazionale di auto turismo - la comunicazione ufficiale è arrivata venerdì 27.

Una grande, doppia soddisfazione (e doppio titolo, Costruttori e Piloti) per aver vinto per il terzo anno di seguito e con un nuovo brand, con cui il Team Manager ha insistito per correre, per lanciare un messaggio positivo in questo momento. Non da ultimo, Tavano è un pilota a cui Bernasconi è particolarmente legato da una forte stima, nata ai tempi in cui gareggiavano l’uno contro l’altro.

Un messaggio potente di fiducia, tenacia e forza di volontà è quello della Scuderia del Girasole che, nonostante la posizione di svantaggio, a Imola è riuscita a raggiungere un obiettivo importante, a concludere in modo eccellente un campionato in cui «sapevamo sarebbe stato difficile arrivare alla fine, in gare da 25 minuti ci si gioca tutto nelle prime due curve».

Alla fine del 2020, uno sguardo al futuro

Il 2020 è stato un anno molto sofferto e impegnativo. I progetti per il 2021 sono ancora in via di sviluppo, incerti anche a fronte dell’emergenza sanitaria che sta costringendo tutti a rivedere i propri piani.

Quello che sta a cuore al Team Manager della Scuderia del Girasole va, però, oltre la sua Scuderia. «L’anno scorso - racconta - abbiamo fatto sfilare 20 nostre auto sul lungo mare da Misano Adriatico a Viale Ceccarini, a Riccione. Qui, i piloti hanno firmato autografi, bevuto un aperitivo, non ho mai visto coì tante persone in strada, anche i sindaci ci aspettavano per fare le foto».

Con la mente a nuove attività da proporre nel weekend, dalla visita agli autodromi a test drive, il desiderio di Tarcisio Bernasconi è uno: «Il motorsport non deve essere per pochi intimi. Deve essere aperto a tutti, fatto conoscere. Deve essere portato alla gente».

Ogni stanza della Scuderia racconta un pezzo di storia, dall’ufficio del Team Manager, ricco di coppe, fotografie, badge e, soprattutto, tanti ricordi, ai magazzini, all’officina, alla sala in cui vengono “accolte” le auto che tornano dopo una gara, accudite con lo stesso affetto e la stessa cura di una persona a cui si vuole bene che rientra da un lungo viaggio.

Perché, sotto quel telo, non si nasconde solo una “semplice” macchina: c’è quella che, per persone come Tarcisio Bernasconi e la sua famiglia, è una vera ragione di vita.

Se questa storia vi ha incuriositi, correte a visitare la pagina Facebook Scuderia del Girasole by CUPRA Racing e il sito internet SEAT Motorsport Italia.

Giulia Nicora

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