Gian Luca Cavalluzzi, primo cittadino di Arcisate, reagisce con stile, fermezza e umiltà alle durissime parole, che hanno tirato in ballo sia lui che i frontalieri, del consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi, Lorenzo Quadri. «Lasciamo a casa tutti i frontalieri di Arcisate, a versargli lo stipendio ci penserà il loro sindaco», aveva detto, tra l'altro, Quadri (leggi QUI).
«Sono davvero dispiaciuto che le mie dichiarazioni sui frontalieri siano state travisate. Non ho certo accusato la Svizzera di essere veicolo del virus né ho voluto giudicare le diverse regole di contrasto al Coronavirus. Ci mancherebbe, non mi permetterei mai» dice Cavalluzzi.
«Mi hanno chiesto perché secondo me il Coronavirus stia colpendo così duramente Arcisate così come tutta la provincia di Varese e tutta la Lombardia - prosegue il primo cittadino - Ho semplicemente spiegato che, laddove c’è movimentazione di persone per motivi economici, c’è più possibilità che si propaghi il Covid. Questo vale per tutti coloro che si spostano per motivi lavorativi non solo verso il Ticino ma verso Milano, verso Varese e anche verso Arcisate visto che abbiamo un tessuto industriale di un certo peso. Stesso discorso vale per tutti gli operatori sanitari e per tutti gli operatori scolastici e per gli studenti».
«Questo non significa che Milano, Varese, le scuole, gli ospedali o la Svizzera siano i colpevoli della pandemia - dice inoltre Cavalluzzi - E’ chiaro che ci sono centinaia e centinaia di frontalieri rispetto alle poche decine di pendolari verso Milano. Da qui a dire che ho incolpato qualcuno, purtroppo, il passo è stato breve ma sbagliatissimo. In questo momento, dobbiamo collaborare tutti per fare fronte a questa grossa emergenza».
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