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Territorio | 19 ottobre 2020, 13:00

Dpcm e coprifuoco nei Comuni. I sindaci del Varesotto dopo la protesta dell'Anci: «Fondamentali sono i controlli»

Dopo la levata di scudi e le accuse di scaricabarile al Governo anche i primi cittadini della provincia di Varese fanno sentire la loro voce, da Busto a Gallarate, fino a Casciago, a Comerio e da Cittiglio a Solbiate Arno: «Bisogna potenziare la presenza delle forze dell'ordine sul territorio»

Dpcm e coprifuoco nei Comuni. I sindaci del Varesotto dopo la protesta dell'Anci: «Fondamentali sono i controlli»

Nella conferenza stampa di domenica sera, illustrando il nuovo Dpcm, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva spiegato che il provvedimento dava facoltà ai sindaci di imporre i coprifuoco dalle 21 nelle zone dei loro Comuni a rischio assembramenti, ma dopo la veementi proteste dell'Anci, l'associazione dei Comuni, la norma è stata modificata e i primi cittadini non saranno soli nel dover prendere eventuali decisioni di questo tipo che potrebbe toccare al Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di cui i sindaci fanno parte. 

Una situazione di confusione che preoccupa anche i primi cittadini del Varesotto, già in prima linea nella lotta al Coronavirus, che pongono tutti l'accento sull'importanza dei controlli nella prevenzione e nel contrasto agli assembramenti di persone sul territorio.

«Sono molto deluso dal nuovo Dpcm che risulta di fatto inapplicabile - dice Emanuele Antonelli, sindaco di Busto Arsizio e presidente della Provincia di Varese - I comuni, soprattutto quelli più grandi, non possono garantire il controllo e di conseguenza che senso avrebbe imporre delle chiusure se poi non si è in grado di vigilare che vegano rispettate?. Inapplicabili anche le disposizioni per le scuole e ci aspettavamo di più sui trasporti. Insomma una delusione su tutti i fronti».

Una deresponsabilizzazione del Governo che nemmeno il primo cittadino di Gallarate, Andrea Cassani, condivide: «Prendo atto dello scarico di responsabilità e vado avanti come fatto fin ora, dando fiducia ai cittadini e confidando nel loro buon senso. Per ora nessuna chiusura, ma mi riservo valutazioni più puntuali in base all'andamento della situazione. E non è solo questione di non avere abbastanza forze dell'ordine sul territorio per controllare, non saprei nemmeno come potrebbero applicare norme tanto lacunose che prevendono, per esempio, chiusure dalle 21 fino a mezzanotte, e poi? Quando le piazza si ripopolano all'una cosa faccio?»

«E' scorretto scaricare la responsabilità sui sindaci - commenta il primo cittadino di Casciago Mirko Reto - stiamo già facendo tutto il possibile in tema di controlli in collaborazione con le forze dell'ordine, la polizia locale, la Protezione Civile. Chiudere piazze o vie non è così semplice per i problemi connessi alla viabilità. Nel nostro paese abbiamo avuto assembramenti durante la bella stagione in zona Sant'Eusebio ma con l'arrivo del freddo sono svaniti. Concentriamo i controlli nei pressi dei locali, bar, ristoranti e pub e stiamo spiegando ai titolari tutte le novità contenute sia nel Dpcm che nell'ordinanza regionale per tutelare tutti». Attualmente a Casciago, i casi positivi al Covid sono sette. «Una persona anziana è ricoverata in ospedale, mentre le altre sei sono al proprio domicilio in buone condizioni e con pochi sintomi» conclude Reto. 

Della fondamentale importanza dei controlli da parte delle forze dell'ordine per far rispettare le regole anti contagio parla anche il sindaco di Comerio Silvio Aimetti. «Da un lato sicuramente non c'è figura migliore del sindaco nella conoscenza del territorio e dei luoghi dove si possono creare assembramenti e in questo non vedo uno scaricabarile - sottolinea il primo cittadino - dall'altro però vanno garantiti i controlli se non finisce come con le ordinanze anti fuochi d'artificio a Capodanno che vengono emanate ogni anno ma poi i botti si sparano lo stesso». A Comerio la situazione Covid è sotto controllo. «Abbiamo un caso positivo di un giovane di 25 anni che è a casa - conclude Aimetti - e un altro contagiato che però sta facendo la quarantena fuori paese».

Chiede di potenziare i controlli sul territorio e la presenza delle forze dell'ordine il sindaco di Cittiglio Fabrizio Anzani. 

«Il fatto che si dia ai sindaci la possibilità di prendere delle decisioni mi va bene - commenta Anzani - il problema è che non abbiamo a disposizione gli strumenti per il controllo. Lo scaricabarile è più sui carabinieri e polizia che poi devono correre da una via all’altra per controllare. Vanno potenziate le forze dell’ordine non solo per il Covid ma anche per la sicurezza». La situazione dei contagi a Cittiglio è in continua evoluzione. «Abbiamo una classe in quarantena - spiega il sindaco - oggi pomeriggio come Comune sanificheremo di nuovo le aule e gli spazi comuni. Abbiamo anche cinque casi positivi tra gli adulti». 

«Non si può scaricare sui sindaci la responsabilità della movida - il commento su Facebook del sindaco di Solbiate Arno Oreste Battiston - così se il contagio diverrà ingestibile, il dito sarà puntato contro di loro».

 

 

Matteo Fontana

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