Riceviamo e pubblichiamo il commento del capogruppo del PD in consiglio comunale, Luca Conte, sulla seduta del consiglio comunale che ieri sera ha approvato le nuove tariffe Tari, la tariffa dei rifiuti, per il 2020.
Un esordio in grande stile quello del candidato sindaco in pectore del centro destra Roberto Maroni: la giunta propone un taglio alle tariffe rifiuti per i varesini e per le attività produttive e commerciali della città (leggi QUI) e l'ex governatore ed il suo gruppo votano contro.
Può sembrare incredibile, eppure è quanto accaduto ieri sera a Palazzo Estense. Durante il consiglio comunale si è infatti licenziato il nuovo Regolamento Tari e le correlate tariffe 2020. In particolare l'amministrazione Galimberti ha quest'anno introdotto uno sconto di ben 800.000 euro distribuito sulle varie categorie, con riduzioni che, in alcuni casi, sfiorano il 50% della parte variabile della tariffa, ma tale scelta ha trovato la ferma opposizione ed il voto contrario della Lega.
Certo la cosa non stupisce visto che proprio quando governava la Lega a Varese i cittadini e gli operatori commerciali pagavano una media del 15% in più rispetto ad oggi. Noi siamo certamente soddisfatti di aver potuto portare, grazie al lavoro dell'assessorato guidato da Cristina Buzzetti e alla collaborazione dei colleghi Perusin e De Simone, un sollievo ai varesini in questo momento economico tanto difficile. Ci resta un solo rammarico: non aver potuto fare di più ed in particolare non aver potuto utilizzare i 300.000 euro di avanzo di amministrazione per ridurre ulteriormente la Tari. La legge lo auspicava e lo consentiva a molti comuni, ma non al comune di Varese.
Grazie alla "virtuosa" amministrazione leghista degli anni passati, infatti, è questa la cifra che il comune di Varese ha obbligo di vincolare annualmente per un trentennio e destinare al risanamento del disavanzo creato da chi, oggi, vorrebbe tornare a guidare la città e amministrarne il bilancio.














