Lutto a Brebbia e tra tutti gli appassionati di pipe per la morte di Enea Buzzi, scomparso all'età di 96 anni che con le sue originali creazioni ha portato in giro per tutto il mondo il nome del paese.
Ad annunciare la scomparsa dell'imprenditore la stessa azienda brebbiese guidata adesso dal figlio Luciano; «i funerali si terranno al Chiostro di Voltorre a Gavirate sabato 12 settembre alle 10.30» fa sapere l'azienda.
La storia imprenditoriale e umana di Enea Buzzi si intreccia inevitabilmente non solo con quella di Brebbia, ma anche con quella di tutto il territorio e dell'Italia.
Una storia che nasce nel 1947 «quando - come si legge nella storia delle Pipe di Brebbia - Enea Buzzi e suo cugino Achille Savinelli, il cui padre Carlo gestiva un negozio di articoli per fumatori a Milano, decisero di produrre pipe. Accordo comune fu di vendere pipe con il nome Savinelli sfruttando la notorietà del negozio che a quel tempo era molto conosciuto. Fondarono una fabbrica a Brebbia, luogo già noto per la fabbricazione di pipe artigianali intarsiate o raffiguranti volti di personaggi storici e animali».
Un altro pezzo di questa bella storia è la centrale idroelettrica della famiglia Buzzi che sorge vicino alla fabbrica di pipe e che è tuttora funzionante.
«La fabbrica nacque attorno ad una centrale idroelettrica, una tra le prime sorte in Italia nel 1890 - si legge ancora nella storia dell'azienda - Nel 1953 Enea Buzzi rilevò la proprietà della Pipe di Brebbia che è tuttora di famiglia. Nel 1956 venne ideata la prima caratteristica losanga che allora era piena e riportava in rilievo il marchio MPB (Manifatture Pipe Brebbia). Nel 1954 era stato pubblicato il "rapporto Therry" in cui si parlava dei danni del fumo di sigaretta. Involontariamente il dottor Therry lanciò la moda di fumare pipe e sigari. A un periodo di facili vendite seguì una crisi che vide la Brebbia decidere di dedicarsi ai fumatori più esperti nonostante le potenzialità di vendita sarebbero state minori, mentre assai maggiore sarebbe stata la soddisfazione. Ma il vero successo arrivò nel 1960 con le gare di lento fumo: MPB organizzò una squadra di fumatori fortissima che era chiamata amichevolmente "quelli di Brebbia". Nel 1968 la punzonatura si trasformo da MPB in "Brebbia". Nel 1976 cambiò ancora ragione sociale in Pipe Brebbia Srl mantenendo comunque sempre la caratteristica della gestione familiare. Gli anni 90 sono caratterizzati da un boom incredibile del sigaro che, partendo dagli Stati Uniti, dilaga fino in Europa e diventa una vera e propria moda. Ma come tutte le mode, anche quella finì, e i fumatori che erano passati dalla pipa al sigaro, fecero retromarcia con maggiore rispetto avendo già assimilato la cultura del sigaro».
Enea Buzzi insomma era un imprenditore che sapeva vederci lungo.