Una bustocca e altri sette italiani sono stati fermati appena atterrati in Georgia verso mezzogiorno. A loro non è stato permesso l’accesso al terminal di Kutaisi e sono stati messi in una tenda al freddo, con due alternative, raccontano: o rimanere lì 14 giorni in isolamento oppure partire per la Lettonia. Non ci sono voli di ritorno in Italia
Marcella Gioiggi, 42 anni, di Busto Arsizio, è partita con il compagno per ragioni di lavoro: «Forse stanotte ci mandano in Lettonia, vogliono espellerci rapidamente ed è l’unico Paese che al momento concede l’accesso a italiani (solo in transito ovviamente). Qui ci continuano a provare la febbre. Invano. Sperano ci venga forse così ci portano in quarantena 14 giorni».
Con Marcella ci sono altri italiani, provenienti dall’Alto Adige e dal Piemonte, provincia di Biella: «Uno poi è svizzero con passaporto italiano, la sua compagna, georgiana, l’hanno fatta entrare, lui no. Nessuno di noi ha sintomi o proviene da zone rosse. Ci siamo incontrati qui per caso. E ci hanno messo in questa tenda con spifferi da tutte le parti… così ci ammaliamo davvero. Quando siamo arrivati noi, hanno chiuso duty free e bar».
I connazionali a questo punto sono propensi a partire per Riga con il volo che viene messo a disposizione «A nostre spese». Cosa accadrà nel caso li impensierisce, ma almeno significa tornare in Europa».
E la donna lancia un appello: «Ragazzi, chiunque di voi sia in partenza per qualche meta straniera non lo faccia. In Georgia, mi hanno fermata in ingresso, ci considerano espulsi in quanto italiani ma hanno cancellato tutti i voti di rientro per l’Italia».