Attilio Caja è stato osannato a lungo dal pubblico di Masnago mentre, con il microfono in mezzo al parquet, ha parlato alla folla. Diretto, onesto, vero come sempre: «Spesso, nello sport, due più due non fa quattro ma addirittura tre perché puoi spendere tanto e ottenere poco. Qui, a Varese, due più due deve fare cinque».
Prima, davanti alle telecamere aveva iniziato così, scherzando: «Non mi devo sedere davanti a voi, non sono la Parietti».
Poi, il metodo cajano di sempre: «Il 70 per cento dei giocatori sono nuovi, ci vorrà tempo. Molte altre squadre hanno preso grandi giocatori, le tre neopromosse non sono neopromosse. La squadra è nuova ma saremo competitivi, ne sono sicuro».
Poi, la frase della serata: «Dobbiamo fare in modo, come abbiamo fatto spesso, che due più due faccia cinque e non quattro, tanto meno tre».
Cosa ha detto Caja ai giocatori in spogliatoio? «Che oggi abbiamo scherzato e domani inizia il lavoro vero. Non abbiamo tempo da perdere».
Mancano centimetri sotto canestro? «Ci è sempre servita una cooperativa del rimbalzo, non è certo una novità. Peak deve sostituire Okoye e Scrubb, e Vene là sotto deve dargli una mano: gliel'ho già detto. E comunque dobbiamo suonare la stessa sinfonia e leggere la stessa pagina dello spartito: un giocatore non deve avere davanti pagina cinque e l’altro pagina dieci...».
Infine, un messaggio per Attilio Fontana, il governatore della Lombardia che ha iniziato a collaborare con VareseNoi (commenterà tutte le partite della Pallacanestro Varese: LEGGI QUI): «Attilio dice che questa squadra avrà finalmente due registi, me e Mayo. In realtà ne avrà tre, o addirittura quattro...»
Dal coach al general manager Andrea Conti: «Responsabilità? Le accetto alla grande, è un onore farlo di fronte a questa gente. C’è molto da lavorare visto che siamo nuovi. Prima abbiamo scelto le persone e poi giocatori: nelle sapienti mani di Attilio si può creare la chimica giusta».
I giocatori su cui Conti ha dovuto battagliare di più? «Mayo e Vene. Uno solo? Mayo».
Anche il sindaco Davide Galimberti (video sotto) è arrivato a Masnago insieme ai due figli, che hanno chiesto autografi ai giocatori e a Caja, e alla fine si è intrattenuto con Rosario Rasizza a bordo parquet. Argomento? Ovviamente il palazzetto e tutti gli interventi possibili per renderlo veramente attrattivo prima e dopo le partite.