E' stata chiamata la corsa all'oro verde italiana. La cannabis light ha messo l'Italia sulla mappa internazionale degli amanti dell’erba, producendo centinaia di negozi che vendono erba a palate e l'attenzione degli investitori di tutto il mondo.
La fiorente industria della vendita al dettaglio intorno alla cannabis light è emersa come un sottoprodotto indesiderato di una legge che mira a riportare l'Italia ai vertici della produzione industriale della cannabis.
Rivenditori, siti web e negozi di questo prodotto si moltiplicano a vista d’occhio e i nuovi curiosi che si avvicinano al loro utilizzo sono decisamente tanti, contando persone provenienti da ogni ceto e di ogni età. Una distinzione che, nonostante fosse accentuata in passato, oggi ricopre una vasta parte della popolazione e non solo una fetta della stessa.
Un concetto di erba lontano dai miti come la White Widow
I puristi dell’erba hanno ovviamente evitato di commentare questo nuovo prodotto in commercio, data la sua differenza dai prodotti di un certo livello, come ad esempio la White Widow, un’erba che in molti ritengono la più celebre di tutte e, oggi, una vera e propria icona per tutti coloro che amano la cannabis e la usano su base costante.
Si tratta ovviamente di una pianta che non è legale da coltivare in Italia e che racchiude al suo interno un aroma profondo. Sebbene nata come ibrida, la sensazione che lascia è assolutamente unica e fuori dalla norma.
Esperienza molto lontana da quella “reale”
Come abbiamo detto, Cannabis light è il nome accattivante che gli italiani hanno per i derivati delle piante di cannabis sativa con bassi livelli di THC, il composto psicoattivo della marijuana che causa uno sballo.
Fare uso di questo prodotto è un’esperienza che può ricordare quella del fare uso di altri prodotti con cannabis, ma in maniera molto molto lieve. L’effetto che si ha dall’usare il prodotto è praticamente nullo, a meno che non si soffra di altre condizioni mediche che quindi necessitano e possono essere trattate anche grazie a queste sostanze.
Come se la passano i nostri vicini
In altre parti d'Europa, il cambiamento di atteggiamento nei confronti della marijuana potrebbe trovare terreno fertile. Il governo che è subentrato in Lussemburgo a novembre è stato il primo in Europa a legalizzare la marijuana ricreativa. La Svizzera, che non è membro dell'UE, permette che la cannabis leggera con fino all'1% di THC sia venduta come il tabacco.
In Spagna, stanno sorgendo dei club sociali della cannabis, dato che le leggi sulla droga che proibiscono il possesso di marijuana sono raramente applicate contro i consumatori occasionali.
I tentativi legislativi di togliere di mezzo la cannabis italiana finora si sono bloccati su forti obiezioni da parte della destra. Uno dei due partiti populisti che ora dirigono il governo - il Movimento delle 5 stelle - ha fatto infuriare il suo partner di coalizione - con un tale tentativo l'anno scorso. Questi sono comunque episodi che si sono registrati nei diversi stati, data la delicatezza dell’argomento.