La Camera di Commercio di Varese ha accolto ufficialmente i primi dodici beneficiari del bando «Vieni a vivere a Varese», la misura sperimentale avviata il 15 settembre per attirare giovani lavoratori qualificati pronti a trasferirsi nel territorio. Una prima finestra di tre mesi che ha rivelato un interesse ben superiore alle attese e che mette in evidenza come Varese, quando viene raccontata e resa accessibile, sappia esercitare un fascino autentico su chi cerca un progetto di vita stabile.
Le provenienze dei nuovi residenti compongono una mappa che attraversa l’Italia: Napoli, provincia di Catania, Novara, Padova, Ancona, Savona, Bologna, Brescia, Piacenza, Salerno, fino alle province di Biella e Cuneo. Giovani con un’età media di 29 anni, impiegati in settori che spaziano dalla sanità all’ingegneria aeronautica, dall’ICT alla logistica, fino al settore commerciale e sanitario.
Il presidente della Camera di Commercio, Mauro Vitiello, ha voluto fin da subito evidenziare la portata di questo primo passo: «Non pensiamo di aver fatto qualcosa di unico, ma qualcosa di nuovo. Stiamo creando un dinamismo essenziale perché voi possiate decidere di restare e non solo di fare un’esperienza». E con un realismo che non nasconde la soddisfazione aggiunge: «Noi ci saremmo ritenuti soddisfatti anche se fosse stata soltanto una persona ad aderire». Una dichiarazione che fotografa lo spirito dell’iniziativa: non un progetto di immagine, ma un investimento culturale e sociale, capace di riattivare energie e mobilità sul territorio.
Accanto a lui, la segretaria generale Anna Deligios ha tracciato il quadro della partecipazione: «Abbiamo ricevuto 23 domande: 12 voucher sono stati assegnati, 4 sono in attesa di conferma e 6 non sono stati consegnati perché non avevano i requisiti richiesti. Questi tre mesi ci sono serviti per tarare il bando sulla prossima finestra. Moltissime le richieste di informazioni, quasi 250. Stiamo lavorando per far capire ulteriormente quali servizi sono offerti». Una fotografia che conferma la trasversalità del bando sia in termini territoriali sia in termini professionali.
A dare la misura dell’impatto reale del progetto sono però soprattutto le storie dei protagonisti.
Davide, originario di Novara, ha scelto di vivere al Brinzio. A Varese aveva già abitato a 19 anni, poi il lavoro lo aveva riportato in Piemonte. «Ho scoperto il bando su TikTok: mi è sembrata l’occasione giusta per tornare», racconta.
Fabio arriva da Loreto, in provincia di Ancona, e sta lavorando per realizzare il sogno di aprire uno studio come personal trainer. Ha scelto Gorla Minore: «Mio padre ha trovato online un annuncio sul bando. Senza di lui forse non l’avrei visto».
Nello viene da Afragola, in provincia di Napoli. Oggi vive a Castellanza e parla con entusiasmo: «Mi è piaciuta la varietà paesaggistica. Mi sono innamorato del Lago Maggiore e delle Isole Borromee».
Gianna, da Alba, lavora alla Lindt e ha scelto di abitare a Comerio: «Piccolo, tranquillo, vicino al lago: il luogo ideale per ricominciare».
Daniela arriva dalla provincia di Catania e lavora come OSS. «Nel Sud ci sono poche opportunità per i giovani», racconta. «Un amico di famiglia ci ha informati del bando. Viviamo a Ferrera di Varese perché per me e mio marito è importante anche lo svago: questo territorio offre natura, aria pulita e tante possibilità».
Leonardo, dalla provincia di Padova, lavora in un’azienda aeronautica del Varesotto e vive a Somma Lombardo: «Sono stati alcuni amici a parlarmi del bando. È stata la spinta che mi serviva».
Storie diverse, ma accomunate da una motivazione simile. Tutti i ragazzi concordano nell’indicare le ragioni che li hanno spinti a scegliere Varese: la bellezza del territorio, la natura, le opportunità sportive e culturali, la possibilità di trovare un lavoro stabile e crescere professionalmente. Unico limite evidenziato: «In provincia serve l’auto, i collegamenti pubblici sono soprattutto concentrati su Varese città».
Nonostante questo, il messaggio è chiaro: la provincia di Varese è percepita come un luogo dove si vive bene, ci si muove tra laghi, colline e boschi, e dove il lavoro può diventare un trampolino per il futuro.
Il bando, intanto, prosegue il proprio cammino. E mentre i primi dodici giovani, a cui è stato consegnato un welcome kit contenente prodotti agroalimentari di aziende locali e materiale turistico, iniziano la loro nuova vita tra Brinzio, Castellanza, Comerio, Somma Lombardo e gli altri Comuni scelti, la Camera di Commercio guarda già alla prossima finestra che si aprirà il 16 dicembre con un obiettivo preciso: trasformare questo primo esperimento in un percorso stabile di attrazione di talenti.
Un progetto che, come affermato da Vitiello, «non vuole essere unico, ma continuativo», e che ora ha un volto: quello dei ragazzi che hanno deciso di chiamare Varese “casa”.



















