Vent’anni dopo…
Varese ha la “bibbia”. No, non è un libro sacro, sia chiaro, ma un’opera che la racconta attraverso artisti, giornalisti e persone che credono in ciò che fanno tutti i giorni e semplicemente.
Sto usando parole mie mischiate a quelle di Dino Azzalin, professionista nel campo medico con la passione per poesia e cultura. Parole che Dino usa vent’anni dopo la pubblicazione di quel volume da lui edito alla vigilia dell’occasione organizzata per celebrare quello che, dice, “è un’opera d’arte”.
Scatti assolutamente eccellenti uniti a testi battuti dai soggetti stessi raccontavano, vent’anni fa, una realtà tanto evidente quanto ambita e sognata che resta, oggi, per alcuni versi ancora contemporanea.
Del libro “Le Firme”, stampato in un migliaio di copie, ne restano davvero poche, non sono più in vendita, non sarà ristampato: chi lo ha in libreria lo gestisce con cura e attenzione. Celebrarne il ventennale può essere una occasione per riscoprire la varesinità di protagonisti assoluti e il loro stesso legame con questa nostra terra.
Ada Merini, Dario Fò, Franca Rame e solo per citare tre dei tanti protagonisti che sono nei ricordi e nel racconto di Dino Azzalin dedicato all’opera .














