«Il nostro gruppo ha posto un tema fondamentale per il futuro della città: la sicurezza. È un dovere verso i cittadini pretendere risposte chiare e immediate dal sindaco, senza scorciatoie politiche o tentativi di marginalizzare chi rappresenta istanze reali del territorio. La Lega è compatta e determinata: prima vengono Varese e i varesini»: con queste parole la capogruppo della Lega in consiglio comunale, Barbara Bison, apre il comunicato relativo alla discussione sul bilancio comunale che sta provocando una maratona storica dopo gli oltre duemila emendamenti leghisti, ridotti si fa per dire a oltre 1.500, una divisione tra i partiti di minoranza (ieri sera Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lombardia Ideale hanno abbandonato l'aula lasciando soli i leghisti) e uno scontro in Salone Estense tra Emanuele Monti, Stefano Angei e il primo cittadino Davide Galimberti: leggi QUI e QUI. QUI invece la clamorosa reazione con la decisione del sindaco e della maggioranza di non partecipare più alle sedute del consiglio.
I consiglieri Emanuele Monti e Stefano Angei aggiungono: «Stiamo assistendo a un vero e proprio tilt politico e amministrativo da parte del sindaco Galimberti e della sua maggioranza durante la discussione sul bilancio. Come gruppo della Lega abbiamo presentato oltre 1500 emendamenti, molti dei quali a nostra prima firma, orientati soprattutto sul tema della sicurezza. Chiediamo maggiori dotazioni per la Polizia Locale e strumenti adeguati per garantire la sicurezza dei cittadini. Ogni anno le nostre proposte vengono respinte con un approccio ideologico, nonostante strumenti come il Taser – da noi proposti anni fa – siano oggi adottati con successo anche da amministrazioni di centrosinistra come Milano».
Monti e Angei proseguono nell'attacco alla strategia politica del sindaco: «Invece di confrontarsi direttamente con noi, Galimberti ha tentato un giro largo, prima cercando il favore di parti delle minoranze con l’approvazione di alcuni loro emendamenti, poi provando a intavolare una trattativa con altri gruppi consiliari, escludendo chi rappresenta le istanze reali dei cittadini. Per noi la sicurezza non è negoziabile. Non partecipiamo a tavoli di scambio né accettiamo prebende, piccole opere o logiche elettoralistiche in cambio del ritiro dei nostri emendamenti. Abbiamo posto un tema alto, serio e prioritario per Varese, e su questo vogliamo risposte vere, non manovre politiche».
Aggiunge il segretario della Lega di Varese, Marco Bordonaro: «Dopo anni di mancato ascolto da parte dell’amministrazione Galimberti, la Lega ha scelto una linea di fermezza. Non certo per interesse politico, ma perché è evidente che le proposte concrete per la sicurezza presentate dal nostro gruppo sono sempre state ignorate. La sicurezza è una necessità reale dei cittadini varesini e su questo non ci possono essere compromessi».
Nonostante tutto questo, la Lega ribadisce la propria disponibilità a una soluzione costruttiva. «Se il sindaco vuole davvero aprire un dialogo serio sulla sicurezza, approvando un pacchetto dei nostri emendamenti - dichiarano Monti e Angei - siamo pronti a ritirare gran parte delle nostre proposte. Lo abbiamo detto in aula: nessuno vuole portare il Consiglio allo stallo o pregiudicare l’approvazione del bilancio. Ma serve un confronto diretto, che finora non c’è stato».
Il comunicato si conclude con un richiamo alla storia amministrativa della città: «Galimberti governa Varese da quasi dieci anni. La Lega l’ha amministrata per oltre venti, garantendo sicurezza e qualità della vita. All’epoca il tema della sicurezza non aveva la criticità attuale. Siamo pronti a mettere la nostra esperienza al servizio della città per individuare soluzioni concrete e restituire ai cittadini la serenità che meritano».














