Cronaca | 06 novembre 2025, 18:34

Lanni da Varese a Milano «per farla pagare a Unicredit»

Il 59enne che allontanato dalla comunità di Villadosia a Casale Litta si è recato nel capoluogo lombardo dove ha accoltellato una 43enne in piazza Gae Aulenti, è stato interrogato dal Gip: «Non avevo la certezza che la persona che ho colpito lavorasse per loro, volevo fargliela pagare per quanto successo 12 anni prima»

Vincenzo Lanni ripreso dalle telecamere

Vincenzo Lanni ripreso dalle telecamere

«Preferibilmente avrei colpito sotto a Unicredit ma non avevo la certezza che la persona lavorasse per Unicredit, volevo farla pagare a loro per quello che era successo 12 anni prima». 

Lo ha detto, secondo quanto riferisce Adnkronos, durante l'interrogatorio in carcere questa mattina della gip Rossana Mongiardo, Vincenzo Lanni, il 59enne che lunedì mattina ha accoltellato alle spalle una donna in piazza Gae Aulenti a Milano.

L'uomo, affetto da semi-infermità mentale, dieci anni fa aveva già aggredito due anziani in provincia di Bergamo, dopo aver perso il lavoro da programmatore informatico. Lavorava - ha raccontato questa mattina alla giudice - «per una società di informatica di Milano, che mi mandava dei clienti finali. Negli ultimi anni c'è stato come cliente Unicredit».

E così, dopo essere stato allontanato dalla comunità di recupero in provincia di Varese di cui era ospite dal 2015, Lanni è venuto a Milano con «due opzioni: o mi richiamano in comunità o faccio questo per vendetta, per rivalsa verso chi mi ha buttato fuori circa 10/12 anni prima e per la situazione attuale». 

Non essendo stato richiamato dalla comunità, ha optato per la seconda opzione.

Lanni aveva comprato giovedì scorso, appena arrivato a Milano dopo essere stato allontanato dalla comunità di recupero del Varesotto, il coltello usato per aggredire alle spalle una donna in piazza Gae Aulenti lunedì mattina. A raccontarlo è stato lo stesso 59enne al gip Rossana Mongiardo che questa mattina lo ha interrogato nel carcere di San Vittore, convalidando il fermo per tentato omicidio disposto dalla pm Maria Cristina Ria e riconoscendo - proprio per il lasso di tempo che intercorre tra l'acquisto dell'arma e l'aggressione - l'aggravante della premeditazione. "Era già tutta una cosa prevista, io sono partito da Varese con queste due opzioni: ovvero o mi richiamano in comunità o faccio questo per vendetta", ha spiegato.

Dopo essersi procurato l'arma, pagata "in contanti 12 euro" in un negozio etnico, "ho iniziato a girare per Milano". Venerdì "speravo che mi chiamassero in comunità, per me loro erano una famiglia". La telefonata non è arrivata, quindi "sabato verso ora di pranzo sono andato in Gae Aulenti a fare un'esplorazione preventiva, per vedere i varchi e dove colpire. Ho passato lì un paio d'ore", ha spiegato alla gip Lanni, che in passato lavorava per una società informatica che aveva tra i clienti Unicredit. Da lì la scelta della piazza in cui ha sede la banca. "Un'ispezione senza coltello", quella di sabato.

L'arma invece la porta con sé lunedì mattina. "Mi sono alzato alle 7.30 circa, ho preso il coltello, ho preso la metropolitana in Stazione Centrale e sono sceso a Porta Garibaldi e da qual momento ogni momento era buono per colpire", ha raccontato il 59enne, che arrivato in zona Gae Aulenti verso le 8.15, inizia "a fare un po' di esplorazioni, ho attraversato il parco, sono sceso e poi risalito dall'altro lato". 

L'idea era però quella di colpire una "persona che lavorasse per Unicredit" e così "ho aspettato l'occasione. Mi sono fermato e ho visto che stava salendo dal parco questa signora, ho tirato un'unica coltellata e mi sono girato", prima di andare "via a passo tranquillo", noncurante di venire immortalato dalle telecamere. 

"Non mi interessava", ha spiegato. Dopo l'aggressione "ho girato un po' per Milano e poi sono tornato in albergo e ho fatto la doccia e mi sono cambiato i pantaloni". Poi di nuovo in giro per la città in metro e a piedi, da Lambrate a Famagosta.

(Alb/Adnkronos)

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