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Territorio | 23 ottobre 2025, 18:22

Non riapre neanche stavolta l'ufficio postale di Vergiate. Il sindaco: «Una barzelletta, si apra un ufficio mobile»

Ennesimo rinvio per la riapertura degli sportelli di piazza Matteotti chiusi dallo scorso gennaio per lavori di ammodernamento e che avrebbero dovuto essere a disposizione del pubblico il 23 ottobre. Parrino: «Gravi disagi soprattutto per gli anziani, rimanere senza ufficio postale per quasi un anno credo sia scandaloso»

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

Problemi e polemiche a Vergiate, dove ancora una volta i cittadini sono costretti a vivere l'ennesimo slittamento della riapertura dell’ufficio postale di piazza Matteotti, chiuso ormai dallo scorso gennaio per lavori di ammodernamento e che era prevista per la giornata odierna, 23 ottobre. 

Una situazione di forte disagio per i cittadini, soprattutto per le fasce più deboli, che si trovano costretti a recarsi nei comuni limitrofi da diversi mesi per usufruire dei servizi postali.

L'ennesimo nulla di fatto, ha fatto infuriare il sindaco Daniele Parrino. 

«Pur apprezzando la disponibilità dei dirigenti di Poste Italiane nel collaborare con l’Amministrazione Comunale ritengo questa vicenda ormai una barzelletta - dichiara il primo cittadino - posso capire le difficoltà e i problemi che possono essere presenti in un appalto, ma dichiarare una data di apertura e continuare a rinviarla diventa davvero una situazione assurda».

«Chiaramente stiamo vivendo un disagio - insiste Parrino - abbiamo assolutamente necessità di sistemare la situazione e dato che nessuno può garantire che venga aperta il prossimo mese, chiedo ai dirigenti di Poste Italiane che si prenda in considerazione in modo serio la creazione di un ufficio mobile a Vergiate. Non possiamo più rimanere scoperti da questo punto di vista, soprattutto in virtù del fatto che l’ufficio viene utilizzato soprattutto dagli anziani. Rimanere per quasi un anno senza ufficio postale in un Comune di quasi nove mila abitanti credo sia scandaloso. Se ci sono problemi con gli appalti bisogna trovare una soluzione alternativa e i dirigenti devono mettere in uso un ufficio mobile. Lo chiederò nei prossimi giorni nuovamente in maniera ufficiale». 

Giovanna Bochicchio

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