Chiara Ceddia: un libro corale per dare voce alle donne che hanno trovato il coraggio di chiedere aiuto. Il nuovo lavoro di Chiara Ceddia, artista visuale e scrittrice varesina, è tutto questo e molto di più. Un progetto nato dall'incontro con il centro antiviolenza piemontese InRete della cooperativa sociale Mirafiori, cresciuto attraverso il dialogo profondo con operatrici, volontarie, donne sopravvissute alla violenza. E ora diventato un libro pubblicato in formato cartaceo ed ebook su Amazon, che sarà presentato in anteprima il 29 novembre a Villastellone (TO), in occasione dell'apertura di un nuovo sportello dedicato alle vittime.
Un’opera ibrida tra arte e scrittura
«Volevo unire le mie due passioni: la scrittura e l’arte. Sono un’artista che lavora da anni sulla ritrattistica femminile, ma sentivo che potevo fare qualcosa di più concreto per una causa così importante», racconta Chiara.
Nel libro, ogni capitolo è dedicato a una protagonista — una donna che ha chiesto aiuto, un'operatrice, una figura istituzionale — e si apre con un ritratto visivo realizzato da Chiara stessa. Un modo per rendere visibile la forza delle storie, per onorare i volti e le voci di chi ha avuto il coraggio di raccontare.
Un progetto nato da un incontro fortuito… e potente
Chiara ha conosciuto le rappresentanti del centro antiviolenza in occasione di una mostra a Pino Torinese due anni fa. «Ci siamo subito piaciute. La prima collaborazione è nata donando alcune mie opere, utilizzate per attività benefiche. Poi è arrivata l’idea del libro».
Il progetto ha coinvolto 14 donne, alcune delle quali sono sopravvissute a situazioni di violenza, altre sono professioniste e volontarie del centro. «Non tutte ce l’hanno fatta. Alcune, nel rileggere la propria storia, si sono fermate. L’abbiamo rispettato. Ma chi ha portato avanti il percorso lo ha fatto con straordinaria generosità».
Storie vere, intrecciate da un filo rosso: la solidarietà femminile
Ogni voce nel libro è autonoma, unica. Ma non è isolata. «Le donne si citano a vicenda, si ricordano, si onorano. Soprattutto Adriana Sumini, referente del centro, è una figura ricorrente e profondamente stimata», racconta Chiara.
Il risultato è una narrazione corale, fatta di dolore, forza, rinascita, e di una rete silenziosa ma potente di supporto tra donne.
Il peso emotivo del racconto
Chiara non è una psicologa, e non lavora nei centri antiviolenza. «Sono solo una scrittrice e artista. Ma ho sentito la responsabilità di avvicinarmi a queste storie con massimo rispetto. Ho lavorato molto su me stessa per non invadere, per ascoltare con empatia ma senza sovrastare»
Dopo la prima intervista, confessa, è rimasta in silenzio per mezz’ora, profondamente scossa. «Ho detto solo una cosa al mio compagno: ‘meno male che tu sei uno di quelli buoni’».
Il centro come figura salvifica
Il libro non è solo un racconto personale. Porta alla luce anche le difficoltà pratiche e istituzionali che i centri affrontano ogni giorno: poche risorse, troppa burocrazia, personale insufficiente. «Eppure le operatrici lavorano spesso pro bono. Per loro non è solo un lavoro, è una vocazione».
In ogni testimonianza, emerge chiaramente quanto questi spazi siano fondamentali per chi deve ricominciare da zero. Chiara lo definisce un “luogo salvifico”, che offre un appiglio quando tutto sembra crollare.
Un libro che è già una vittoria
«Una delle cose più belle è sapere che, grazie a questo libro, una voce che non è stata ascoltata dalle istituzioni ora può esserlo da chi legge - dice l’autrice - Ho detto a tutte le partecipanti: c’è gente che vi ascolta. Questa è una vittoria che supera tutto».
Il progetto ha richiesto un anno e mezzo di lavoro tra interviste, trascrizioni, disegni, scrittura e confronto con il centro. «È stato il mio posto sicuro, il mio angolo di creatività e felicità. Ora che è finito, sono felice… ma anche piena di nostalgia».
Un titolo ispirato a Emily Dickinson
Il libro si chiude con un omaggio a una poesia di Emily Dickinson, nota per i suoi versi brevi ma intensi:
“Se potremo impedire a un cuore di spezzarsi, non avremo vissuto invano.”
Un messaggio che racchiude lo spirito del progetto: se anche solo una persona troverà conforto o aiuto in questo libro, non sarà stato invano.
Il libro è acquistabile su Amazon, in formato e-book e cartaceo.














