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Calcio | 22 giugno 2025, 09:01

Disincanto, passione e radici: addio a Mario Rossi, tifoso del Varese e della sua terra sanguigno e autentico

Se ne è andato a 87 anni un piccolo, grande simbolo di quell'amore per la propria terra e per il biancorosso più puro. "Picà giù" ci aveva detto una volta a Bizzozero per sollecitarci a "svegliare" la dirigenza della sua squadra, aggiungendo subito dopo: «Come sta la mamma?». In un'immagine pubblicata da Mario Bianchi di Bizzozero.net in cui c'è tutto è pronto a scendere in campo nei tornei serali dell'oratorio con lo stemma di Bizzozero ricamato sul petto. Lunedì alla chiesa di San Carlo l'ultimo saluto

Mario Rossi nell'immagine pubblicata da Mario Bianchi su Bizzozero.net è il primo in ginocchio a sinistra in una mitica squadra partecipante ai tornei serali dell'oratorio di Bizzozero a fine anni Sessanta

Mario Rossi nell'immagine pubblicata da Mario Bianchi su Bizzozero.net è il primo in ginocchio a sinistra in una mitica squadra partecipante ai tornei serali dell'oratorio di Bizzozero a fine anni Sessanta

Per noi Mario Rossi era il profumo del Varese originale e originario, un mix di disincanto, durezza e purezza che ci faceva scontrare con la realtà - volenti o nolenti - di una squadra e un pubblico popolare, estremo, capace di slanci d'amore inconsulti e offese contundenti contro chi ne tradiva l'essenza. Mario, però, è stato anche molto di più non solo quando si complimentava per un articolo che gli era piaciuto o ci rimproverava per il contrario ma sempre come un buon e amorevole padre-tifoso, severo ma giusto. 

Mario per noi era e rimarrà l'esempio, come ne esistono ancora non così pochi come si vorrebbe far credere, di uomo del territorio che viveva e amava il territorio, tra Bizzozero e San Carlo, e che potevi incontrare nei piccoli grandi momenti capaci di riportarti alla quotidianità e alla varesinità più autentiche. Non c'è polvere o tempo passato capace di depositarsi sull'identità, sulle radici e sull'identificazione con la propria famiglia (terra è nido, è calore e colore anche in una foto in bianco e nero) nell'immagine pubblicata da Mario Bianchi sulla pagina Bizzozero & Bizzozeresi dall'archivio del suo Bizzozero.net che ritrae un gruppo di amici e calciatori bizzozeresi di fine Anni 60 dei tornei serali dell'oratorio con Mario Rossi e quello scudetto ricamato sul petto contenente lo stemma di Bizzozero.

«Picà giù» (picchia giù) era una frase con cui ci aveva accolto una volta fuori dalla farmacia di Bizzozero per darci il la, ai tempi della serie B, in un articolo che non avrebbe dovuto fare prigionieri quando la dirigenza stava iniziando a rompere il giocattolo con egoismi, egocentrismi, personalismi e voli pindarici senza senso per una squadra che è sempre stata la faccia rude e genuina dei circoli, dei rioni, delle feste, della gavetta, dei campanili e della Varese più sanguigna e terrigna. E noi avevamo picchiato giù duro, oh come avevamo picchiato Mario...

«Come sta la mamma?» aggiungeva però immediatamente perché accanto al Varese e a una richiesta che arrivava dal cuore di un tifoso del Varese - quando era ancora la squadra del cuore dei tifosi, di tutti i tifosi, a cui rendere conto e da non tradire con un anonimato che è sempre stato la pietra tombale di un club da tutto o niente - c'era quel lato umano, quel sorriso che spuntava immediatamente dopo un rimprovero paterno, quel richiamo che era un ricamo, quell'incedere certo e poi incerto, quel vento leggero che arrivava dal profondo di un animo e un'anima di un piccolo, grande varesino che mancherà.

La mamma per ora sta bene e noi restiamo qui a picchiar giù duro, carissimo Mario. 

L'ultimo saluto a Mario Rossi, scomparso a 87 anni, avverrà lunedì 23 giugno alle 15.30 alla chiesa parrocchiale di San Carlo Borromeo, preceduto dal rosario.  La camera ardente è allestita presso la Casa funeraria di viale Luigi Borri 267. Alla sorella Giulia, ai nipoti Sara e Stefano, alla piccola Elena e ai suoi parenti va l'abbraccio di VareseNoi.

Andrea Confalonieri


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