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Varese | 09 giugno 2025, 11:54

Una commissione per valorizzare i sepolcri di Varese: «I nostri cimiteri sono musei a cielo aperto»

Il lavoro del gruppo presieduto da Leonardo Tomassoni ha avviato una mappatura dei quattordici campisanti della città, individuando quei monumenti degni di conservazione per il loro valore storico-artistico e architettonico. Il prossimo passo è un piano di divulgazione legato ai luoghi in cui giacciono persone che hanno fatto grande la storia della città

Da sinistra: il sindaco Galimberti, la consigliera Strazzi, il presidente della commissione Tomassoni e l'architetto Ferrario

Da sinistra: il sindaco Galimberti, la consigliera Strazzi, il presidente della commissione Tomassoni e l'architetto Ferrario

La valorizzazione delle tombe degli illustri cittadini di Varese e l’importanza del sepolcro da un punto di vista storico e artistico. Questi i due compiti principali della Commissione Consultiva dei sepolcri e del Patrimonio storico-artistico ed architettonico dei Cimiteri della Città di Varese.

Un’attività iniziata da una mappatura dei quattordici cimiteri della città, da cui è nata una lista dei sepolcri e delle edicole più interessanti a livello di valore artistico e storico relativo ai personaggi sepolti.

Il presidente Leonardo Tomassoni ha illustrato stamattina le prime operazioni della commissione, la cui semplice mappatura non è altro che il principio di una serie di proposte che verranno avanzate per la valorizzazione dei cimiteri stessi.

«Una mappatura - spiega Tomassoni - che parte dall’esigenza di valorizzare i sepolcri e tutto ciò che riguarda la storia di Varese raccolta nei cimiteri per fare in modo che venga valorizzata e preservata. Dobbiamo fare in modo che tutto ciò che vi è racchiuso da un punto di vista storico, architettonico e artistico non vada perduto, si mantenga e possa essere punto di riflessione per le nuove generazioni, perché lì è racchiusa la storia della nostra città».

Presenti con lui anche il sindaco Davide Galimberti, Francesca Strazzi, consigliera comunale e presidente della commissione Famedio, e l’architetto Gianfranco Ferrario.

Il lavoro nasce anche dal rischio che, laddove ci siano personaggi illustri sepolti e senza più eredi, si vada a toccare dei sepolcri di persone importanti o monumenti dal notevole valore storico-artistico. L’attuale regolamento prevede la possibilità di riutilizzare la tomba con l’inserimento di un nuovo defunto, ma con obbligo di cura del monumento in questione, «e la commissione è perfettamente coerente rispetto a questo spirito e a questo regolamento» precisa il sindaco Galimberti.

«In molti i casi i nostri cimiteri sono musei a cielo aperto - afferma la consigliera Strazzi - non solo per il valore dei monumenti ma anche per le persone che vi sono sepolte, che hanno fatto grande la nostra città, e per questo è giusto conoscerli e valorizzarli. L’amministrazione, in questi anni, ha puntato su questo aspetto per non dimenticare la storia e darle sempre più spazio e più lustro».

Oltre al lavoro di conservazione e valorizzazione, quindi, la commissione prevede uno dedicato alla divulgazione, tramite, per esempio, percorsi guidati e lavori nelle scuole: «Questo è quello che vogliamo fare come commissione - aggiunge Tomassoni - facendo proposte: una guida dei cimiteri, la diffusione attraverso le scuole, delle conferenze, raccontando le storie del paese e della città, così che i giovani possano ritrovarsi. Tutto nasce anche all’interno delle famiglie, quelle in cui si fa testimonianza degli antenati e quelle che poi vanno nei cimiteri. Bisogna anche che intervengano gli enti pubblici, come in questo caso il Comune».

«Al giorno d’oggi, con le generazioni che passano, l’interesse per il cimitero viene sempre più a mancare - afferma l’architetto Ferrario - Credo che la necessità di riportare interesse nelle scuole sia una cosa necessaria a questo punto. Abbiamo un grande patrimonio che va soprattutto conservato».

Redazione

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