La proposta di intitolare una via, una piazza o uno spazio di Busto Arsizio a Sergio Ramelli arriva in commissione. Questa sera, alle 18.30, la mozione presentata da Fratelli d’Italia verrà discussa a Palazzo Gilardoni (leggi qui).
Ramelli, esponente 18enne dell’organizzazione giovanile del Movimento sociale, il Fronte della Gioventù, morì il 29 aprile 1975 a seguito delle ferite riportate nell’aggressione subita da un gruppo di militanti di Avanguardia operaia. Il suo ricordo, si legge nella mozione, «deve fungere da esempio oltre che invito per superare quelle barriere ideologiche che negli anni di piombo hanno portato unicamente a tragedie e divisioni fratricide».
In attesa di conoscere che cosa pensino gli altri partiti della proposta di FdI (che ha anche suggerito per l’intitolazione il parco del Futuro che sorgerà in via del Roccolo), nei giorni scorsi sono già arrivati alcuni pareri contrari.
Il Comitato Antifascista in una nota scrive: «Riteniamo che ricostruirsi una "verginità" attraverso i morti e riferendosi ad anni di "tensione e piombo" da parte di un partito che conserva la fiamma missina nel simbolo e prosegue a non fare i conti col proprio passato, ma anzi continua a riproporcelo in altra versione ed usare fatti tragici del passato per legittimarsi nel presente e prospettare un futuro a "loro" misura, sia una operazione dannosa per la democrazia e la Repubblica da cui arriviamo, che va difesa e resa presente e viva e che condanna ogni forma di violenza. Chiediamo quindi che non si assecondino “scorciatoie" che tagliano fuori la Storia, e aprono strade dalla destinazione incerta, quando non pericolosa».
Anche l’Anpi è intervenuta, presentando una “controproposta”: «Noi – afferma l’associazione – pensiamo sia preferibile che l'intitolazione del Parco - destinato anche e soprattutto ai giovani e giovanissimi - superi la logica delle visioni unilaterali e delle contrapposizioni e soprattutto non evochi un passato tragico che le istituzioni democratiche hanno consentito di superare. L'intitolazione dovrebbe invece avvenire a favore di un soggetto che costituisca indiscutibile esempio per le nuove generazioni. Proponiamo, pertanto, che il nuovo parco venga dedicato a Carlo Alberto Dalla Chiesa, di cui sono indiscutibili le importanti virtù civiche: è stato partigiano, come ufficiale dei carabinieri ha combattuto il terrorismo e la grande criminalità organizzata e, come servitore dello Stato, è caduto sotto i colpi della mafia. Il significato di questa intitolazione sarebbe molto più ampiamente condivisibile rispetto ad una proposta “di parte” in quanto tale ispirata ad una logica palesemente divisiva e di contrapposizione».
Per Lorenzo Colombo, segretario provinciale di Varese di Sinistra Italiana, «rievocare e rivangare fatti di un passato sepolto non porta a costruire in maniera pacifica il futuro. Non entriamo nel merito di quanto accaduto nel passato – si legge in una nota –, crediamo semplicemente che guardare avanti e prospettare la crescita di una comunità di persone non possa passare dall’intitolazione di una strada a un esponente del Fronte della Gioventù, organizzazione neofascista degli Anni di Piombo, organizzazione della quale è inutile ora il ricordo, così come lo è delle stesse organizzazioni di matrice opposta. Chiudiamo la porta del doloroso passato ed apriamo i libri della cultura. All’interno di questi troveremo esempi e modelli di persone che hanno reso le nostre vite piene di pace e speranza, alle quali intitolare strade, vie e parchi delle nostre amate città».
Stasera, in commissione, la prima discussione e il primo voto in sala consiliare prima dell’approdo in assise.