«Non c’era dentro molto ma il gesto non l’ho digerito». Difficile dare torto ad Angelo Colombo, sagrestano a Borsano, chiesa dei Santi Pietro e Paolo, dopo il furto messo a segno domenica scorsa. Una mano ignota ha fatto sparire dall’angolo della buona lettura, quello con le pubblicazioni proposte ai fedeli, un bottiglione verde. Serviva, ovviamente, a raccogliere offerte.
«Lì – spiega Colombo, che ha affidato a un video su youtube il suo disappunto – sono in distribuzione le copie della lettera pastorale dell’arcivescovo. Secondo consuetudine, chi ne ritira una lascia un’offerta libera. Una moneta, una banconota di piccolo taglio: difficile che arrivi una donazione significativa». Domenica, però, contenuto e contenitore hanno preso il volo: «Nel primo pomeriggio c’era tutto, alla chiusura no».
La portata della beffa supera di gran lunga quella del danno: «Il parroco, don Marco Mauri, ha appena ripristinato la possibilità di entrare in chiesa la domenica pomeriggio, quando non c’è un gran viavai. Un gesto di apertura ripagato in questo modo». Ipotesi sul colpevole? «Più o meno impossibile farne – l’opinione del sagrestano – probabilmente qualche balordo ha cercato di prendere i soldi e, accorgendosi che uscivano con difficoltà, si è portato via il bottiglione per romperlo lontano da occhi e orecchie indiscrete».