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Busto Arsizio | 16 giugno 2024, 15:10

Musica e sorrisi per ricordare Daniela: «Un esempio per tutti»

La famiglia e gli amici hanno onorato la memoria di Daniela Pignoni, infermiera di Busto scomparsa due mesi fa, allontanando la malinconia. «Volevamo trasmettere a tutti un segnale forte ripercorrendo il suo attaccamento alla vita, divertendoci come lei amava fare», spiega il marito. Il suo sorriso continua a contagiare chiunque le sia stato accanto

Musica e sorrisi per ricordare Daniela: «Un esempio per tutti»

Due mesi fa Daniela se ne andava a soli 62 anni, dopo essersi presa cura di tante persone, anche per la sua professione di infermiera, vissuta con dedizione e passione.
Se ne andava col suo inconfondibile sorriso, capace ancora oggi di contagiare chiunque le sia stato accanto.
Lo dimostra l’“Happy hour for Dany” organizzato ieri sera dalla famiglia e dagli amici di Daniela Pignoni.
A causa del maltempo, l’evento si è tenuto all’oratorio di San Giuseppe anziché sotto le stelle al Mai Paura Camp, “base” dell’associazione fondata dalla dottoressa Emanuela Bossi, amica di Daniela.
Ma il cambio di location non ha intaccato lo spirito di una serata per oltre 160 persone fatta di musica, balli e colori, in cui la positività ha avuto la meglio sulla malinconia. E il cui ricavato verrà devoluto in beneficenza.

«È stata una serata intensa, emozionante, piacevole – racconta il marito Giuseppe –. Siamo riusciti a riunire tutte le persone che hanno attraversato la vita di Daniela. Volevamo trasmettere a tutti un segnale forte ripercorrendo con un video i suoi stati d'animo e il suo attaccamento alla vita. È stato difficile prepararlo ma, al tempo stesso, molto emozionante far passare questo messaggio. E alla fine, proprio sull'onda di queste emozioni, abbiamo voluto divertirci come lei amava fare. Siamo convinti di aver creato un evento “diverso”, ma al tempo stesso di aver comunicato come la Dany  viveva la vita: affrontando le difficoltà con una visione che va oltre se stessi, oltre i propri limiti, oltre la vita».

Accanto al marito, alle figlie Matilde e Camilla, alla sorella Simona c’erano tanti amici e colleghi dell’ospedale di Busto.
E c’era ovviamente Emanuela Bossi: «Daniela era una donna di grande vitalità, di grade energia e simpatia – spiega –. Una persona davvero travolgente. Incarnava perfettamente lo spirito di Mai Paura che, con la famiglia, abbiamo voluto trasmettere: non significa non avere paura, ma affrontarla. E Daniela ha affrontato la malattia con consapevolezza e coraggio, vivendo la propria vita nel miglior modo possibile».

Ieri si respirava un’atmosfera “calda”, «quella che faceva respirare lei. Sempre, anche nell’ultimo periodo», sottolinea la dottoressa Bossi. Nel corso della serata è stato proiettato «un video straordinario dei momenti belli e meno belli di Dany. Ha fatto emozionare tutti e ha trasmesso il suo messaggio. Quello di saper gioire per una passeggiata nei boschi. È un messaggio che vogliamo diffondere a chiunque: l’esempio di Daniela può permettere a tutti di fare delle considerazioni profonde sulla vita».

«Una serata di grandi emozioni in presenza di tanti amici che le vogliono bene – conferma Alessandro Albani, consigliere comunale che ha avuto Daniela come tutor quando affrontava il percorso formativo degli infermieri professionali –. La sua presenza è forte nel cuore di ognuno di noi. L’amore nei suoi confronti è dettato dalla gentilezza di Daniela, dalla sua dolcezza che non ha perso nemmeno nei momenti di difficoltà. Ha affrontato la malattia con forza, determinazione e il sorriso sempre in tasca. È un’eredità forte che terremo sempre con noi».

Quella di ieri è stata anche una serata colorata, con cappelli di paglia e camicie da spiaggia. «Cercatemi nel vento e nel profumo del mare» è infatti il messaggio lasciato da Daniela agli amici. E per l’evento a lei dedicato è stato suggerito un “dress code Formentera style”: «Amava il sole, il vento, il mare, la libertà – ricorda Emanuela Bossi –. Per questo abbiamo anche cantato, per non lasciare spazio alla malinconia. Abbiamo ballato in allegria come avrebbe voluto fare lei. Anzi, lei era lì e secondo me era contenta».

Riccardo Canetta

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