Si è chiusa ai piedi del Santuario di Santa Maria di Piazza, nella sua Busto Arsizio, la campagna elettorale di Marco Reguzzoni, candidato con Forza Italia (da indipendente) alle elezioni europee che si terranno questo fine settimana, sabato 8 e domenica 9 giugno.
«Volevo essere qui – ha spiegato giovedì sera – davanti a un simbolo di Busto, replicato a Crespi d’Adda, patrimonio dell’Unesco» edificato dalla famiglia Crespi «quando si ponevano le basi di una ricchezza, in quel caso nel settore tessile, che da tempo sta svanendo».
Una tendenza da invertire intervenendo da Bruxelles: «Ho deciso di tornare in politica dopo dieci anni perché Busto e la provincia di Varese non possono continuare a star fuori dal "governo" europeo».
Ad ascoltarlo tanti cittadini, insieme ai militanti e ai vertici locali di Forza Italia.
«L’unica arma a nostra diposizione è la politica»
«Noi abbiamo mandato gente all’opposizione a Bruxelles – ha insistito Reguzzoni –. E anche la città non è rappresentata al "governo" europeo da oltre vent’anni. Quando dovete scegliere il sindaco, votate chi sapete che andrà all’opposizione?».
Per Reguzzoni è fondamentale sedere dove vengono prese le scelte comunitarie. Altrimenti è impossibile incidere davvero. Da ciò la scelta di puntare – come indipendente – sulla lista di Forza Italia e, quindi, sul Ppe.
Il candidato ha citato la legge sul tessile e la difesa del Made in Italy che porta il suo nome: «È inefficace, lo dico io stesso, perché vale solo in Italia. Il regolamento deve essere valido per tutta l’Europa e mi impegno a realizzarlo. Per questo io ho fatto campagna elettorale dicendo che alla gente che l’unica arma che ha a disposizione è la politica».
Reguzzoni ha chiuso la campagna elettorale firmando il «contratto con gli elettori»: un elenco di dodici impegni che si apre proprio con la difesa del mondo delle imprese e della produzione. Facendosi portavoce di quel «ceto medio che si sta impoverendo e che deve farsi sentire».
Ma il contratto riguarda anche ambiente, immigrazione, infrastrutture: dal completamento della Pedemontana all’attenzione per gli aeroporti del Nord, a partire da Malpensa, «schiacciati da un sistema romanocentrico».
«Io parlo di cose concrete, perché non voglio lasciare alle future generazioni un disastro assoluto», ha concluso Reguzzoni, definendosi un «federalista integrale»: «Comandano i territori, i Comuni. Anche l’Europa deve diventare federale. Senza ideologie o voli pindarici».
Con una promessa: «Ci metterò tutto il mio impegno, porterò avanti quanto detto con determinazione e verrò a rendervene conto».
Il sostegno del partito: «Marco rappresenterà la nostra comunità»
Accanto al candidato c’erano i vertici locali di Forza Italia. «Marco è il nostro fiore all’occhiello – ha detto Giuseppe Taldone, vicecoordinatore regionale –. Si è speso, ha girato la provincia, si è fatto conoscere ancora di più. Ha l’ambizione di rappresentarci in Europa come partito e ancor di più come comunità. Andrà a rivendicare i nostri interessi. È una persona che non le manda a dire ed è una garanzia. Sono sicuro, sicuro, sicuro che Marco centrerà l’obiettivo. Forza Reguzzoni!».
Il segretario provinciale Simone Longhini ha ringraziato i militanti per l’impegno delle ultime settimane: «Siete la forza del partito. Stasera lanciamo lo sprint finale, quello decisivo. Pancia a terra, andiamo a convincere tutti».
Convincere a dare la propria fiducia a Reguzzoni: «È il vero voto utile – ha sottolineato Laura Rogora, commissario forzista a Busto –. Come ha detto lui stesso, Marco non sarà la nostra voce, ma il nostro braccio». All’insegna della concretezza.