«Qui esattamente un anno fa, proprio a quest'ora, si verificò la tragedia che tutti ricordiamo. Oggi il sole splende caldo e il nostro lago è placido, ma sa essere ben più pericoloso». Con queste parole pronunciate dal sindaco di Sesto Calende, Giovanni Buzzi, è iniziata alle 19 di oggi la cerimonia in ricordo del drammatico affondamento della "Good...uria", l'imbarcazione investita dalla furia di un downburst durante un violento temporale, nel tratto di lago Maggiore davanti a Lisanza.
Un momento breve, intimo, composto con il quale il Comune di Sesto Calende, affiancato dal parroco don Luciano Andriolo, ha voluto ricordare le vittime del naufragio: Tiziana Barnobi di 53 anni e Claudio Alonzi, di 60, funzionari dell'intelligence italiana, Shimoni Erez 54 anni ex agente del Mossad israeliano e Anja Bozhkova 50 anni, residente a Sesto e moglie dello skipper Claudio Carminati, attualmente indagato per l'accaduto.
«Ma rivolgiamo un pensiero anche agli altri naufraghi - ha detto Buzzi - che si sono sì salvati, ma di cui possiamo immaginare lo stato d'animo. E ricordiamo anche il grande impegno dei soccorritori, delle forze dell'ordine e delle persone comuni che erano sul lago quella sera del 28 maggio scorso e che non hanno esitato, mettendo a rischio la loro stessa incolumità, a prestare soccorso, salvando così numerose vite».
«La commemorazione dell'evento tragico che ha seminato la morte su questo nostro lago - le parole di don Luciano - ci raccoglie oggi per condividere i sentimenti della memoria e del dolore. Ma anche per elevare a Dio la nostra preghiera per i fratelli che qui hanno perso la vita. L'esperienza tragica della morte rappresenta sempre per tutti noi una occasione seria per meditare sul senso dell'esistenza umana e sul destino di gioia e di gloria che Cristo risorto ha promesso a quanti credono in lui».
Dopo il momento della preghiera è stata la volta di un toccante gesto simbolico, con il primo cittadino che ha gettato nelle acque del lago una corona di fiori in memoria delle vittime, affidando al Maggiore il ricordo di quattro vite improvvisamente scomparse in una sera di fine primavera.