E così, dopo due giorni, si viene a sapere per interposta persona che tappezzare vie e strade di Varese con migliaia di volantini raffiguranti il volto di un ragazzo (leggi QUI) è stata una performance cosiddetta artistica. La non motivazione e l'assenza del nome dell'autore si commentano da sole e meriterebbero una scrollata di testa, un bel tacer e un punto o, meglio, un punto e virgola, vista l'incompletezza della triste vicenda.
Triste perché la città è di tutti e non di un presunto artista che si alza una mattina e si mette a ricoprirla di fogli di carta che non lasciano nulla se non preoccupazione perché anche i volantini o i manifesti hanno una dignità e una finalità, quindi chi è dotato di un minimo buon senso è portato a pensare a una persona scomparsa o ricordata perché vittima di qualche ingiustizia, e trovandoseli di fronte ovunque, dallo stadio a piazza Repubblica, dalle scuole alla zona pedonale, non può nemmeno voltarsi dall'altra parte o non chiedersi perché.
Arte? Quale messaggio, emozione, creatività e linguaggio è stato mai espresso da migliaia di manifesti con un volto, peraltro, anonimo?
Performance? Se si può definire performance vagare di notte e all'alba ad appiccicare furiosamente fogli a tutto ciò che capita a tiro...
Questa "performance artistica", che a noi pare una stupidata, ci fa rimpiangere i tempi in cui in corso Matteotti comparivano sotto i portici le locandine delle trasferte di calcio e basket dove c'era scritto "Tutti a Como" oppure "Tutti a Cantù": almeno avevano uno scopo.
Se però all'"artista" in questione si è accesa una tal lampadina e il sacro fuoco della performance, sarebbe bastato che tappezzasse muri e facciate di casa sua: avremmo almeno saputo nome e cognome di cotanto "capolavoro".
In Breve
venerdì 19 aprile
lunedì 15 aprile
martedì 09 aprile
martedì 12 marzo
venerdì 08 marzo
lunedì 29 gennaio
giovedì 11 gennaio
martedì 09 gennaio
domenica 07 gennaio