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Hockey | 30 marzo 2024, 07:20

IL COMMENTO. Quando il gioco si fa duro, i Mastini (anzi i campioni) non mollano (l’osso)

Cinquecento trombe, la carica della Nord e dei bambini, lo striscione di John Belushi: per il Pergine la finale che comincia stasera alle 18.30 all'Acinque Ice Arena con gara 1 è, come dice il portiere Rigoni, un lavoro da completare, per i Mastini una questione "viscerale" che porterà lacrime di gioia o di dolore. Dal gol del trentanovenne Bragnalo che consegnò il primo scudetto al Saima alla bolgia del Palalbani che fece sfiorare all'ultima Shimano la vittoria della vita contro il Bolzano nella serie scudetto del 1995: ecco cosa raccontano le stelle, e la storia, al Varese

«Questa squadra, sotto quella maglia, ha un'anima che non muore mai. E, ancora una volta, uniti l'uno per l'altro come una cosa sola, saremo qui a difenderla» (Michael Mazzacane - Foto Alessandro Galbiati)

«Questa squadra, sotto quella maglia, ha un'anima che non muore mai. E, ancora una volta, uniti l'uno per l'altro come una cosa sola, saremo qui a difenderla» (Michael Mazzacane - Foto Alessandro Galbiati)

Stasera alle 18.30 all'Acinque Ice Arena a un passo dal sold out, che verrà certamente raggiunto, si disputa gara 1 della finale per il titolo tra i Mastini e il Pergine dei fratelli Buono. Il Varese, che recupera Majul dalla squalifica, non avrà Raimondi. Ma avrà la sua gente e il suo palaghiaccio fortino, dove risuoneranno 500 trombe. Ecco cosa raccontano le stelle, e la storia, al Varese prima che la battaglia cominci.

«Il lavoro non è finito, mancano 4 vittorie»: è la risposta del portiere trentino Rudy Rigoni a chi gli chiedeva del Varese dopo avere vinto la semifinale con il Caldaro. C'è chi pensa che questa finale sia un lavoro da completare e chi vive ogni partita come se fosse l'ultima, sapendo che alla fine saranno comunque lacrime di gioia o di dolore. Cioè chi vive da Mastino, che fa rima con destino.

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare - «When the going gets tough, the tough get going»: pronunciata dall’attore John Belushi in Animal House, la frase che incarna da oltre quarant'anni lo spirito dei Mastini e che si trovava scolpita sugli spalti del Palalbani oggi non c'è più. Ma è dentro ognuno di noi, riassunta così da Francesco Caielli: "Questi Mastini per vincere prima devono essere morti. Vivono di estremi. Uccidimi, per potermi vedere vivere". E così da Filippo Brusa: "Quando il gioco si fa duro, i Mastini (anzi i campioni) non mollano (l’osso)". Grazie del titolo, Fil.

Cinquecento vuvuzela. Cinquecento trombe disponibili questa sera ai banchetti di Mastini Forever: cinquecento assordanti cuori che, battendo e sobbalzando, soffiano alle spalle dei Mastini. È il vento giallonero.

Ragazzi della Nord chiedono a tutti i bambini presenti stasera di recarsi 20 minuti prima dell'ingaggio iniziale all'ingresso della curva, dove sarà dato loro un piccolo pensiero. Un gesto bellissimo, unico, eccezionale: chiamare a raccolta i bambini per dare ancora più colore e forza alla squadra.

«Non riesco a parlare» ci disse Maurizio Fiori in lacrime quando gli chiedemmo di quella maglia numero 57 nel cuore della festa e dei Mastini per la prima grande Coppa alzata al cielo dopo 27 anni, mentre Daniele Odoni si inginocchiava con il trofeo davanti allo stendardo "Marco sempre con noi". «Mi sono arrivati i messaggi delle altre squadre che hanno partecipato alla Coppa - aggiunse con un filo di voce - dal Valdifiemme, dall'Appiano e stasera dal capitano del Caldaro, che l'ha dedicata a mio figlio»... poi finirono le parole e Maurizio scappò via, verso il suo e il nostro Marco. Non potendo ridare a Maurizio la cosa più cara e preziosa della sua vita, se potessimo esprimere un desiderio noi vorremmo rivedere un'altra volta prima di sabato 13 aprile quell'eterno attimo dell'amore per un "figlio" riflesso in un trofeo di tutti.

Quando cadrà la pioggia o ci sarà il sole, basterà che dal ghiaccio si voltino verso noi tifosi (Ste)

L'abbiamo VOLUTA. Abbiamo lottato, sofferto e buttato sul campo ogni singola goccia di sudore che avevamo in corpo, fino all'ultimo respiro. Troppe volte ci hanno dato per morti, "troppo vecchi", spacciati, "sazi" e appagati dalle vittorie dell'anno scorso. Ad un passo dal baratro, ancora una volta, siamo risorti. Ma forse qualcuno ha tralasciato una cosa fondamentale: questa squadra, sotto quella maglia, ha un'anima che non muore MAI. E, ancora una volta, uniti l'uno per l'altro come una cosa sola, saremo qui a difenderla! Let's go to THE FINALS (Michael Mazzacane)

Quando parte la Rosamunda succede sempre qualcosa (Max Di Caro)

Campionato 1994/95, l'ultimo della grande Shimano. Prima gara della finale scudetto persa a Bolzano 5-2, poi due vittorie casalinghe schiaccianti per 7-3 e 5-2, quindi due ko consecutivi al Palaonda che consegnarono il titolo agli altoatesini. Quando ci parlano di bolgia e di Palalbani, noi abbiamo in mente quella cosa lì: un muro giallonero invalicabile e un ambiente frastornante dove, quando salgono l'adrenalina e la tensione, è impossibile far passare uno spillo perfino per il Bolzano di Vostrikov e Maslennikov. E se trent'anni fa ci fosse stata gara 5 o gara 7 al Palalbani, la storia di quel campionato, e forse della Shimano e dell'hockey a Varese, sarebbe cambiata. Come può cambiare ora che il Palalbani è tornato a ruggire, determinante e implacabile.

Un altro passo indietro nel tempo, al 2 marzo 1991 e al Forum di Assago stracolmo con 11.500 spettatori. In pista ci sono il Milano Saima e il Bolzano Lancia: ai rossoblù serve almeno un pari per vincere il primo scudetto della loro storia ed evitare lo spareggio di Asiago contro gli stessi altoatesini campioni in carica. Il Bolzano va sul 2-0 e, poi, ancora sul 3-2 con l'eterno Martin Pavlu a 10 minuti dalla sirena. Pare finita finché, tra i tanti campioni da una parte e dall'altra, spunta la stecca di Rick Bragnalo, 39 anni. Pensando a quello che fece Bragnalo, noi abbiamo in mente quello che possono fare Edoardo RaimondiMichael MazzacaneAndrea VanettiMarcello Borghi: "Bragnalo", stasera e in questa finale, gioca con noi.

La finale (al meglio delle sette partite)

Gara 1, stasera: Varese-Pergine (18.30)

Gara 2, martedì 2 aprile: Pergine-Varese (20.30)

Gara 3, giovedì 4 aprile: Varese-Pergine (20.30)

Gara 4, sabato 6 aprile: Pergine-Varese

Eventuale gara 5, martedì 9 aprile

Eventuale gara 6, giovedì 11 aprile

Eventuale gara 7, sabato 13 aprile

Mastini Forever

Il gruppo Mastini Forever organizza la trasferta in pullman per gara 2 in programma martedì alle 20.30 a Pergine: ritrovo in autogrill a Castronno alle 15.40, costo del viaggio per i tesserati 35 euro (40 per i non tesserati). Iscrizioni ai numeri 320 2115855, 348 2213883, 348 2254089.

 

Andrea Confalonieri


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