Un bilancio sicuramente positivo quello che riguarda l’esperienza degli undici infermieri giunti a novembre da Argentina e Paraguay nelle strutture ospedaliere di ASST Sette Laghi. Così positivo che sono pronti, ad arrivare altri sette operatori sudamericani, che giungeranno in città a maggio.
Tanti gli attori coinvolti in questo Progetto Magellano, a partire da Prefettura, ASST Sette Laghi, Comune di Varese e tutte le strutture di accoglienza e di scolarizzazione dei nuovi arrivati. La sperimentazione avviata dall’Azienda Socio Sanitaria Territoriale è un unicum in tutta la Lombardia.
«Un esempio di coesione tra istituzioni che interagiscono con azioni utili a tutta la comunità» ha dichiarato il Prefetto Salvatore Pasquariello all’incontro di stamattina in cui è stato tracciato un bilancio di questi primi mesi del progetto.
«L’esperienza con i primi infermieri ha dato buoni risultati - le parole del dottor Giuseppe Micale, direttore generale di ASST Sette Laghi - Hanno dimostrato un ottimo livello di competenze, di spirito di adattamento di senso di responsabilità. Ringrazio i colleghi che li hanno accolti, non era scontato riscontrare questa collaborazione e questo clima di fiducia».
Come detto, è ora pronto a giungere in città il secondo gruppo, formato da tre donne e quattro uomini, che hanno svolto il colloquio di selezione online. I sette infermieri sono in possesso di una qualifica professionale conseguita all’estero che permette di esercitare in via temporanea la professione.
Il loro arrivo è il frutto di un lavoro in sinergia a cui ha preso parte anche il Comune di Varese, nella persona di Guido Bonoldi, consigliere con delega alla Sanità: «Ritengo che sia un vanto per noi ospitare un progetto così innovativo e coraggioso, in particolare per la capacità di fare rete. Sono lieto del fatto che ASST abbia potuto ampliare i confini della sua ricerca e che giovani provenienti da altri paesi abbiano trovato nel nostro ospedale la possibilità di realizzare i proprio progetti».
All’incontro hanno partecipato anche Rodolfo e Cinzia Noemi (nella foto in fondo), due degli infermieri sudamericani da pochi mesi operativi: «È un’opportunità quella che ci state dando. Il Progetto Magellano è molto importante per noi e per voi, considerata la carenza di personale nel sistema sanitario. Grazie a Bonoldi e a Gulliver che ci hanno accolto».
«Noi del Gulliver abbiano l’accoglienza nel DNA» afferma a proposito Emilio Curtò, presidente del centro stesso, che si è occupato dell’ospitalità e della formazione iniziale dei nuovi arrivati e ha anche provveduto ad accompagnarli fisicamente alle lezioni di italiano che hanno frequentato, rese possibili dall’organizzazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale e dal CPIA, rappresentati dai dirigenti Giuseppe Carcano e Lorella Finotti.
Al tavolo dei relatori anche i rappresentati di tutti gli altri attori coinvolti: il direttore del Dipartimento di Medicina dell’Università dell’Insubria, professore Giulio Carcano; il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche, Arturo Filippini; il responsabile dell’Area Mercato Bcc Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Gentilomo e il presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Varese, Luigi Castagna.
Tutti hanno contribuito alle vicende burocratiche necessarie per l’inserimento degli infermieri nell’organico. A questo proposto il Prefetto ha ringraziato l’ufficio della Prefettura dello Sportello Unico per l’Immigrazione.