Un ulteriore prezioso tassello per il rifugio dei senzatetto di Busto Arsizio. Questa mattina è stato inaugurato in piazza Volontari della Libertà, vicino alla stazione Fs, il nuovo spazio da 35 posti adibito a mensa e servizi che permetterà alle persone senza fissa dimora di consumare i pasti in maniera più dignitosa. Seduti e con un tetto sopra la testa.
Un’iniziativa realizzata dall’amministrazione comunale con il fondamentale supporto del Lions club, nel ricordo di Franco Mazzucchelli, colui al quale dal 2022 è intitolato il “rifugio della speranza”.
E proprio a lui ha subito rivolto il pensiero l’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni, affiancata dal sindaco Emanuele Antonelli: «Aveva questo pallino che da buon padre politico mi ha tramandato», ha detto emozionata.
All’inaugurazione erano presenti la moglie Maria e il figlio Ettore. «Mio papà “tampinava” il sindaco tutti i giorni – ha ricordato quest’ultimo –. Sarebbe veramente felice di essere qui, perché lui pensava agli ultimi in tutti i momenti».
Con loro i rappresentanti dei Lions: «Siamo sempre pronti a collaborare per portare avanti i progetti sociali», ha sottolineato Ercole Milani. Alberto Frigerio, governatore del distretto IB 1, ha aggiunto che «lo scopo dei Lions è partecipare al bene sociale. Non possiamo vivere dimenticando le persone che hanno bisogno. Questa è un’opera meritoria che segnerà un grande punto nella vita della città».
Hanno preso parte alla cerimonia anche l’eurodeputata Isabella Tovaglieri e alcuni consiglieri comunali, oltre ai rappresentanti delle Forze dell'Ordine.
L’impegno di Comune e Lions
50mila euro per l’acquisto del prefabbricato, circa 17mila per i lavori e ottomila per gli arredi, cui si aggiungono 10mila euro annui di affitto alle Ferrovie. Questa la cifra investita dal Comune, mentre i Lions Fondazione Bruno Tosi Mario Ravera hanno donato 30mila euro.
«Non si cresce se si lascia indietro qualcuno. Se ci sono impegno e buona volontà, il Comune di Busto c’è», ha sottolineato l’assessore Reguzzoni.
Dopo aver ricordato a sua volta Mazzucchelli, il sindaco Antonelli, con indosso la fascia, ha parlato di «una delle opere più importanti che ho inaugurato, perché qui si parla di persone».
Il primo cittadino ha rimarcato l’opera dei volontari che tutti i giorni, feste comprese, portano un pasto ai senzatetto: «Sono strafelice che ora si possa magiare al caldo e più comodamente».
«In un contesto di grande individualismo, questa è un'opera corale, con un valore anche simbolico straordinario», ha detto monsignor Severino Pagani.
Difficoltà e speranza
«Ogni anno portiamo oltre dodicimila pasti, lo abbiamo fatto anche sotto l’acqua e la neve», ha spiegato Emilio Lovati di Sos Stazione, realtà che raggruppa i volontari. Accanto a lui Federico, che ha saputo compiere un percorso importante e voltare pagina. «Da due anni, undici persone che erano per strada ora sono in comunità – ha aggiunto –. A molti abbiamo dato un lavoro, a qualcuno una casa, ma trovare soluzioni abitative non è facile».
L’amministrazione si sta muovendo per questo. E l’assessore Reguzzoni ha sottolineato che «se fino a dieci anni fa i senzatetto “sceglievano” questo tipo vita, oggi in questo dormitorio abbiamo madre e padre con tre figli che hanno perso la casa. La tipologia è cambiata in maniera drastica: ci sono tanti papà divorziati che rischiano di finire in una spirale di disperazione».
Ma l’assessore ha anche voluto lanciare un messaggio di speranza: «In tanti sono ripartiti da qua, trovando una casa popolare o privata, e si sono rimessi in piedi. Spero che questo investimento possa dare un motivo in più per rialzarsi. La città di Busto non vuole lasciare indietro nessuno».