Cortina ha messo un punto nella parabola dei Mastini.
È stata come l’ultimo giorno di estate per uno studente che si è goduto la sfilza di 30 e lode dell’ultima sessione di esame, come l’ultimo tuffo nel mare cristallino dei Caraibi di una coppia in viaggio di nozze, l’ultimo scampolo di sogno prima della sveglia, l’ultimo regalo da scartare prima dell’Epifania.
Ora ricomincia la scuola, la vita, il giorno. Ora, oggi, è il 7 gennaio. Ora, oggi, la pagina è bianca.
È il destino di chi vince, è la legge da rispettare per chi vuole crescere, per chi intende dimostrare al mondo di essere in grado di ripetersi, di non aver già sparato tutte le proprie cartucce, di avere sempre un gradino da salire.
Vincere sempre, vincere tutto, come accaduto lo scorso anno, non deve però essere considerata un’imposizione o un parametro inalienabile di valutazione. Si commetterebbe un errore enorme in tal caso, perché ci si dimenticherebbe che nello sport sono troppi i fattori in gioco per “contrattualizzare” un obbligo di vittoria.
L’unico “obbligo” dei Mastini sarà quello di confermarsi al vertice. Sul ghiaccio, restando tra le prime squadre, quelle che la vittoria andranno a giocarsela sempre e per davvero (poi sia quel che sia). E fuori dal ghiaccio, mantenendo solida la società, accaparrandosi un sostenitore economico in più (ed è già accaduto quest’estate, con i Di Caro), organizzando un progetto ulteriore, non smarrendo la voglia di stupire e di essere esempio e non mancando mai di riempire l’Acinque Ice Arena e di portare tifosi in giro per tutto il Nord Italia.
L’unico obbligo dei Mastini sarà quello di rimare il “meglio” che l’hockey italiano “puro” ha da offrire: perché arriverà il giorno del giudizio che chiederà o darà l’opportunità alla società giallonera di fare un salto in avanti. E quel giorno solo il “meglio” sarà pronto a saltare.
Le stagioni vincenti, poi, sono delle formidabili narratrici di storie. Sportive ma sopratutto umane , collettive ma anche individuali. Ecco: il Varese non smetta di raccontare e raccontarsi. Un anno fa abbiamo trepidato per quel canadese tornato sul luogo del delitto per chiudere un cerchio. Quest’anno vorremmo farlo per quello svedese che ha lasciato tutto e tutti, compresi i riferimenti culturali e sociali di una vita, per tuffarsi in una nuova avventura esistenziale oltre che agonistica.
Per entrambi Varese è stata e sarà “the place to be”.
Prima giornata (diretta Radio Village Network)
Ore 19.30: Feltre-Como, Valdifiemme-Bressanone
20: Dobbiaco-Pergine
20.30: Valpellice-Caldaro, Alleghe-Varese (aggiornamenti di risultato e marcatori in tempo reale sull'home page di VareseNoi.it)
Seconda giornata - Giovedì 28 settembre, 20.30
Appiano-Bressanone (20), Caldaro-Dobbiaco, Pergine-Alleghe, Valdifiemme-Feltre, Varese-Valpellice (clicca QUI per i biglietti)