Riparte da oltre 1.300 metri di altitudine il precampionato della Openjobmetis, giunta ieri a Gressoney. Esaurite le amichevoli, nel mirino ora il Qualifying Round di Antalya, al via il 27 settembre e che vedrà i biancorossi affrontare i serbi del FMP Belgrado.
Mattina di lavoro alla Sport Haus per i ragazzi di coach Bialaszewski. Gruppo al completo: tutti gli effettivi hanno preso parte alla seduta, compresi Scott Ulaneo, rimasto ai box nelle ultime due uscite per una botta al gomito, e i giovani Zhao e Assui, regolarmente aggregati alla prima squadra in queste settimane. Unico assente Leonardo Okeke, rimasto a Varese per continuare il percorso riabilitativo.
Musica e umore alti: i giocatori vanno su e giù per il campo non mancando di scherzare e punzecchiarsi tra di loro. Il tutto sulle note di rapper americani, abbassata solo in occasione degli interventi del coach.
Si lavora principalmente su tutti i 28 metri di campo, si passa dalla difesa all’attacco (e viceversa) in poco tempo. Una cosa è chiara: si tira da dietro l’arco. Al massimo si schiaccia o si appoggia al tabellone. Tiri diversi da questi sono pressoché banditi dal sistema del coach di Buffalo.
I 5-contro-0 a tutto campo vengono intervallati da esercizi focalizzati sui movimenti difensivi a metà campo prima e sulla transizione difensiva poi. La squadra ha già dimostrato nelle amichevoli di poter raggiungere la tripla cifra di punti segnati: migliorare nella propria metà campo appare, ora come ora, la parte prioritaria.
Anche il livello di coinvolgimento dei singoli sembra rassicurante: i giocatori partecipano, parlano, chiedono chiarimenti al coach su quanto viene loro spiegato. Lo fa anche Cauley-Stein, che va già forte a rimbalzo mentre fa a sportellate con un Ulaneo che non si tira indietro dal confronto. Hanlan è leader e mostra sprazzi della sua classe, Shahid è sorridente e pimpante (anche nel ballare) con le penetrazioni e McDermott dimostra di aver già calibrato il mirino in vista della nuova stagione.
Chi appare pienamente inserito nell’ambiente è Woldetensae. E non solo perché rispetto agli altri è uno dei confermati: l’idea è che Tomas sia pronto per fare il capitano di questa squadra, sebbene la nomina sia andata altrove. L’impegno e la vocalità sono ora da “grande”, e di sicuro la sua personalità potrà rappresentare la continuità all’interno dello spogliatoio rispetto a quella dell’ex capitan Ferrero, che potrebbe aver quindi lasciato il testimone al numero 8, forte forse dell’esperienza in nazionale di quest’estate che l’ha quasi portato a Manila.
C’è poi Brown, che nonostante un tiro che ancora va e viene, sfoggia l’atletismo che con pochissime falcate lo porta da un canestro all’altro in poco tempo. Uno che invece ha un tiro testato e approvato è Davide Moretti, più silente di altri ma non per questo meno dentro il gioco. Così come i due giovani del gruppo senior: Librizzi e Virginio (coinvolti in un contatto di gioco, risoltosi senza conseguenze).