È il capitano che non ha mai mollato. È il giocatore-uomo, anzi l'uomo-giocatore che ha spostato le montagne, o trovato squadra quando non ne aveva o lo davano per finito, con la forza di volontà, la passione, la fede, la sua classe nascosta in un cuore grande, in un'anima che tocca il cielo di papà Franco, in un modo di essere talmente vero e genuino da essere amato allo stesso modo da tutte le tifoserie di tutte le società in cui ha militato, diventando di ognuna di esse bandiera per lo spirito di attaccamento. Checco, Curcio, come lo chiamava Milanese, Ciccio, come lo chiamava Sannino, ragazzo dal cuore d'oro, leale e sempre pronto a correre anche per chi non ce la fa più. A vent'anni come ora, che ne ha quasi trentotto. Il gol decisivo a Foggia a una passo dal 90' con la maglia del Lecco, che salì sull'ultimo treno per la serie B 51 anni fa, nella gara d'andata della finale di sicuro non gli farà credere di aver già vinto prima del ritorno di domenica al Rigamonti-Ceppi, ma sicuramente fa pensare a lui e a tutti noi che "è tutto scritto". (confa)
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Settembre 2005: il diluvio si abbatte su Giaveno, dove il Varese, appena ripescato dal campionato di Eccellenza, esordisce in D. La partita non si schioda dallo 0-0 e negli ultimi minuti prova a scuotere i biancorossi un ragazzino dalla corporatura ancora esile che ha appena compiuto 20 anni: è Franco Lepore, subito inesauribile e generoso per la squadra di cui diventerà beniamino e capitano.
Il suo primo gol nel Varese arriva la settimana dopo il debutto: i biancorossi stanno perdendo 1-0 al Franco Ossola contro la Cossatese e a suonare la riscossa è proprio lui, assoluto trascinatore e autore del 2-1 finale con un tiro spettacolare da lontano.
Indimenticabile, come la sua prima esultanza: indice rivolto al cielo a chiamare papà Franco, che da lassù non ha mai smesso di tifare per lui.
La stessa magia, per lo stesso risultato, sempre in rimonta, Lepore l’ha fatta ieri con la maglia del Lecco nella finale di andata dei playoff per la B: il suo calcio di punizione da oltre 30 metri, batte il Foggia ammutolendo, poco prima del novantesimo, i quindicimila dello Zaccheria.
Forte e generoso, dagli occhi limpidi, sinceri e veri, Lepore è un giocatore unico.














