Alla vigilia della manifestazione in programma domani, 8 giugno (alle 21, in piazza Giovine Italia), le associazioni di persone con disabilità o comunque affette da gravi patologie, insieme a quelle attive nel volontariato sociosanitario e nella promozione sociale, con le famiglie (referente organizzativo è AsPi – Associazione Parkinson Insubria) entrano nel merito dei motivi che stanno alla base della mobilitazione.
Comprensibilmente contestualizzano la loro iniziativa nel quadro di riconosciuta sofferenza in cui versa il Sant’Antonio Abate, alla luce, fra l'altro, della recente visita a Gallarate dell’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso. Ma richiamano anche una precedente manifestazione, datata dicembre 2021, durante la “fase Covid”, con la quale denunciavano carenze di cure, strutture, personale, percorsi e sostegni per i più fragili e per i caregiver. «Oggi – si legge nel comunicato – prendiamo atto che è in pericolo la salvaguardia del diritto alla salute per tutti (Art. 32 della Costituzione)». La domanda che pongono, esplicita, è: «Ospedale di tutti, siamo all’ultimo capitolo?». Di seguito, il comunicato integrale.
Ospedale di tutti: siamo all’ultimo capitolo? Nel dicembre 2021 (in fase Covid) le nostre associazioni di malati, di Persone disabili, le loro famiglie e le associazioni di Volontariato sociosanitarie e di promozione e inclusione sociale, incontrandosi di fronte al nostro ospedale interpellavano le Istituzioni sui loro bisogni di salute che non trovavano risposta. Chiedevamo il ripristino di cure di accompagnamento e tutela delle Persone più fragili. Pensavamo che fossero in pericolo soprattutto le cure dei più fragili, dei più deboli, delle Persone con patologie croniche gravi o con disabilità di ogni età. Pensavamo che fossero soprattutto queste categorie di Persone a soffrire per la carenza di servizi di prossimità, per i gravi disagi dovuti alla parcellizzazione dei servizi sanitari e sociali, per le difficoltà di accessibilità alle cure.
Lamentavamo mancanza di cure di prossimità per Persone fragili / disabili / con malattie croniche, la mancanza di strutture adeguate / figure sanitarie di riferimento cui rivolgersi 24 h; la carenza di percorsi intraospedalieri dedicati; l’insufficiente sostegno ai Caregiver.
Oggi prendiamo atto che è in pericolo la salvaguardia del diritto alla salute per tutti (Art.32 della Costituzione). Non solo sono compromesse le aree di cura della salute di cui noi abbiamo bisogno, ma sono diventate incerte le cure per tutti, anche le cure acute, dell’emergenza/urgenza. Non sfuggono all’incertezza le cure pediatriche. Interventi estemporanei, cooperative ecc. (è la soluzione individuata per tenere aperta la Cardiologia a Gallarate, dal 10 giugno, Ndr) offrono prestazioni ma non una organizzazione efficace e sicura dei servizi che può essere garantita solo da un consolidato lavoro interprofessionale.
Per questo le Associazioni dopo i ridimensionamenti e le chiusure di questi anni, si mobilitano e sostengono gli operatori dei servizi sanitari per la difesa della salute di tutti, per i nostri ospedali e per i servizi sanitari del nostro territorio I fatti (ultimo l’intervento dell’Assessore Bertolaso) confermano che siamo un’area disagiata che richiede provvedimenti speciali per garantire una risposta oggi Con preoccupazione, siamo in attesa degli ovvi e indifferibili interventi:
1. revisione del piano organizzativo della ASST Valle Olona, per il miglior uso delle risorse superstiti nella ASST e nell’area vasta ultraprovinciale;
2. cronoprogramma di progettazione strutturale e gestione operativa delle attività nelle diverse aree sanitarie ospedaliere e territoriali;
3. monitoraggio attento e salvaguardia continuativa delle risorse e dell’operatività;
4. informazione continua e aggiornata dei cittadini sullo stato reale dei servizi e sulle condizioni per l’accesso e per il loro utilizzo
5. organizzazione di strutture di servizio locale tipo “Dama” (Disabled Advanced Medical Assistance: modello di accoglienza ospedaliera inclusiva dedicato a pazienti di ogni età con gravi disabilità intellettive, comunicative e neuromotorie che adatta il percorso ospedaliero alle loro specifiche esigenze, https://www.asst-settelaghi.it/progetto-dama).Oggi più che mai vanno tutelate le persone con disabilità e cronicità.
In questa situazione emergenziale le Associazioni rinforzano le attività di servizio e tutela alla comunità e attivano un presidio permanente di controllo civico “Solo rispondendo ai bisogni di oggi si organizza e si costruisce la risposta di domani”.