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Territorio | 26 aprile 2023, 12:21

Clivio e il Piambello festeggiano il 25 Aprile. La lettera di Liliana Segre: «Ricordo le vostre montagne che cercai di attraversare con mio padre»

Una ventina di sindaci si è ritrovata ieri per ricordare l'impegno della comunità locale, del maresciallo Cortile, di don Gilberto Pozzi, di Nella Molinari per salvare centinaia di ebrei: «La senatrice Segre poco distante dal Valico di Arzo venne respinta alla dogana svizzera e arrestata»

La manifestazione del 25 Aprile a Clivio (foto dalla pagina Facebook del Comune)

La manifestazione del 25 Aprile a Clivio (foto dalla pagina Facebook del Comune)

Un 25 Aprile intenso ed emozionante quello vissuto ieri a Clivio dove nel pomeriggio si è ritrovata una ventina di sindaci del territorio della Comunità montana del Piambello per ricordare la Festa della Liberazione. 

Autorità e cittadini si sono ritrovati in piazza parrocchiale per poi avviarsi in corteo verso il giardino Filippo Crosa di fronte al cimitero: qui è stata consegnata la cittadinanza onoraria al dottor Vincenzo Grienti.

Al sindaco di Clivio Peppino Galli è arrivata una lettera della senatrice a vita Liliana Segre. 

«Abbiamo voluto ricordare l’impegno della nostra comunità che guidata dal maresciallo Cortile, da don Gilberto Pozzi e dalla signora Nella Molinari, portò in salvo oltre confine centinaia di ebrei - sottolinea il primo cittadino - e la gioia è stata grande quando abbiamo ricevuto la lettera inviata dalla senatrice Liliana Segre, che plaudeva alla nostra iniziativa: lei che poco distante al Valico di Arzo era stata respinta alla dogana Svizzera, arrestata e internata insieme ai suoi familiari in campo dì concentramento».

Di seguito il testo completo della lettera firmata dalla senatrice Segre:

«Saluto tutte le partecipanti e tutti i partecipanti alla commemorazione del 25 aprile presso il Comune di Clivio, ma con la partecipazione di tutti i Comuni della Comunità del Piambello.

Durante il periodo più cruento della guerra nel nostro Paese questa zona, soggetta al regime terroristico della cosiddetta repubblica di Salò, vide molti significativi episodi di solidarietà e sostegno a favore di antifascisti, resistenti e cittadini ebrei che cercavano rifugio nella vicina Svizzera. Le comunità del territorio, le autorità civili, religiose e militari si impegnarono in un’opera di salvataggio, protezione e favoreggiamento all’espatrio davvero eroica e con grave rischio personale.

Io ricordo quel periodo. Ricordo quelle montagne e ricordo la disperazione che animava noi ebrei in fuga sempre con il terrore di essere scoperti, denunciati, costretti a ritornare indietro e gettati nelle mani dei carnefici nazifascisti.

Io e mio papà cercammo di valicare le montagne verso la Svizzera proprio attraverso il vostro territorio, nel Comune di Arso. Per la parte italiana riuscimmo a passare, ma giunti in territorio svizzero le guardie di frontiera furono implacabili: “La barca è piena!” ci dissero e ci costrinsero a tornare indietro. Ci aspettavano la milizia fascista, il carcere di San Vittore, poi la deportazione ad Auschwitz.

Come ci ricordava sempre Primo Levi: “ricordiamoci che questo è stato e può accadere di nuovo!”

Per questo è importante il vostro incontro del 25 aprile, è importante diffondere conoscenza, testimonianza, memoria, nella società e soprattutto fra le ragazze e i ragazzi. Conoscere la storia locale, sostenerla con una forte visione nazionale e internazionale sono condizioni indispensabili per avere una società civile sempre più consapevole, solidale, democratica.

Purtroppo non potrò essere presente alla vostra giornata di commemorazione, ma auguro il miglior successo a tutte le iniziative in programma.

Di nuovo un caro saluto a tutte e tutti. Evviva sempre la Resistenza e la Costituzione!»

Liliana Segre

M. Fon.

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