La vita è un viaggio. E quanti ne affronta anche lo sport, assieme a sacrifici ripagati a volte da medaglie, sempre dal valore che brilla più di un agognato oro.
La vita è un viaggio, è l'immagine offerta da monsignor Severino Pagani nella basilica di San Giovanni questa sera per la Pasqua dell'Atleta. Uno spettacolo, gli sportivi che si preparavano in piazza, i labari che fanno il loro ingresso per la cinquantacinquesima edizione dell'evento firmato da Assb con Panathlon club La Malpensa, Comune di Busto e Paglini Store. Un momento solenne, ribadito poi dalla presidente Cinzia Ghisellini: «Una tradizione consolidata, per tutti coloro che credono nello sport e nei valori, una grande festa per tutti, a maggior ragione in questo anno che vede Busto città europea dello sport 2023».
Un viaggio lungo un anno, quello che ha affrontato l'associazione delle società sportive per premiare chi ha riportato risultati importanti.Quasi 40 i premi, scanditi dal presidente del Panathlon club La Malpensa Giovanni Castiglioni. Il trofeo dello Sport è andato alla Busto Nuoto LEGGI QUI, quello Invernizzi al maestro Giorgio Gazich del Bu Do Kan, quello alla carriera all'ex capitano tigrotto Riccardo Colombo - Pro Patria protagonista anche con il ricordo di Pippo Taglioretti - e poi quel riconoscimento che porta un'emozione grande: servizio allo sport, alla memoria di Cesare Vago. A ritirarlo il figlio Marino, oggi presidente della Pro Patria Scherma, il maestro Giancarlo Toran, l'avvocato Sergio Fabrizi, gli atleti della società.
Ecco, il pensiero di Vago dilata ancora i confini di questo viaggio: iniziato tanto tempo fa, quando le società nascevano, fiorivano, portavano il nome di Busto dappertutto come poi sono riuscite a fare in futuro. Grazie a mecenati, come Cesare. E oggi ci sono ancora imprenditori che credono in questi valori, lo dimostra la presenza di Giorgio Paglini, che con Paglini Store ha sostenuto lo sport e questa manifestazione.
La memoria è anche rammentare un giornalista come Giorgio Romussi, un cardine del ciclismo come Luigi Celora, i personaggi che hanno fatto grande l'Ardor.
È una serata in cui è difficile non commuoversi, anche quando i piccoli sportivi si agitano sull'altare, allora monsignor Pagani li raduna attorno e li fa cantare. Quando la vicepresidente Assb Maria Teresa Nasatti legge la preghiera, si avverte il significato profondo di questo rito: «Il torneo dell’umano ritorni vincitore, tra noi e con tutti, piccoli e grandi. Tutta la vita diventi veramente una gara verso il bene».
Allora la gratitudine, espressa anche dalle autorità: il sindaco Emanuele Antonelli e l'assessore allo Sport Maurizio Artusa, presenti anche la vicesindaco Manuela Maffioli, la vicepresidente della Provincia Valentina Verga, la presidente del consiglio di Busto Laura Rogora, l'assessore Salvatore Loschiavo, i consiglieri Orazio Tallarida, Gianluca Castiglioni, Roberto Ghidotti, Alessandro Albani.
La basilica gremita di bimbi, adulti, squadre, famiglie, storie che tolgono il fiato. Che sia l'atleta più piccino, o il figlioletto del campione che non può ritirare il suo premio perché impegnato in gara - e come lo stringono forte, quel riconoscimento, le manine -, o ancora il pilota Mauro Miele con la sua seconda vita sportiva -il premio ritirato dalla moglie Rosanna -, oppure Vito Lascaro, stella dell'hand bike, o la Waterpolo Ability talento e determinazione: il viaggio dello sport prosegue e chiede a Busto di accompagnarlo.
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