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Economia | 30 marzo 2023, 13:20

VIDEO Smartphone e stress: quando il percorso casa-lavoro può diventare un pericolo

Stamattina a Ville Ponti, in un convegno organizzato dall’Organismo Paritetico di Varese, sono stati illustrati i risultati di uno studio condotto dall’Università Cattolica di Milano sui sinistri stradali in provincia avvenuti in itinere, in cui il 13% delle persone è incappato almeno una volta. Le cause? Non solo l’uso dei cellulari, ma anche la pressione psicologica derivante dall’impiego e dalla vita quotidiana

Il convegno tenutosi stamattina a Ville Ponti

Il convegno tenutosi stamattina a Ville Ponti

Quanto può essere pericoloso il percorso casa-lavoro nella nostra provincia? È stato questo l’oggetto dello studio di un gruppo di ricerca dell’Università Cattolica di Milano. I risultati sono stato esposti stamattina presso le Ville Ponti di Varese, in un convegno intitolato appunto I rischi dei percorsi casa-lavoro organizzato dall’Organismo Paritetico Provinciale.

«La ricerca che abbiamo condotto si concentra sul fattore umano, perché rappresenta la maggiore causa di incidenti stradali» ha spiegato Manuela Bina, ricercatrice che ha condotto lo studio assieme Federica Biassoni, direttrice dell’unità di ricerca.

Per "fattore umano" si è considerato l’uso scorretto del telefono alla guida, errori, sviste e violazioni delle norme del codice della strada.

L’89% degli intervistati ha risposto di guidare un veicolo nel tragitto casa-lavoro. La ricerca ha rilevato che, nel solo anno 2022, il 4% dei partecipanti all’indagine ha avuto un incidente nel tragitto. La percentuale sale ben al 13% se si considera l’intero periodo di tempo d’impego nella sede di lavoro attuale.

Le cause? Principalmente sono i comportamenti scorretti dei guidatori: «In primis l’eccesso di velocità, in seconda la distrazione - afferma Marco Bragazzi, dirigente della Polizia Stradale di Varese - Ormai sono cause fondamentali gli incidenti per uso non consono di smartphone. Altre cause sono lo stato psicofisico alterato dall’uso di sostanze alcoliche o stupefacenti. Altre cause, in misura minore, sono lo stato del veicolo e delle infrastrutture».

Ma c’è un altro fattore particolare che porta al sinistro stradale: il livello di stress, che sia causato dall’ambiente di lavoro o da aspetti della vita privata.

«Un aspetto importante - aggiunge Bina - è il benessere sul luogo di lavoro: i lavoratori che sperimentano un maggiore carico di stress hanno avuto più incidenti».

Presenti stamattina anche i rappresentanti dei sindacati CIGL e CISL, particolarmente interessati all’argomento.

«La ricerca è molto interessante - dichiara Stefania Filetti, segretaria provinciale della CGIL - Se ci fosse una rete più capillare di trasporto pubblico molti lascerebbero a casa la propria auto. Un altro fattore sicuramente importante è la pressione psicologica nella vita quotidiana, soprattutto per le mamme».

Le fa eco Giuseppe D’Aquaro, rappresentante della Cisl: «Questo è un mondo sommerso che abbiamo il dovere di studiare e conoscere meglio per fare una reale prevenzione. A questi problemi sono collegati gli orari di lavoro e le condizioni di stress, che sono elementi che vanno approfonditi».

Il 42% degli intervistati, inoltre, si ritiene poco formato sul rischio stradale, e il 55% ritiene utile una formazione sul tema. A questo proposito, al convegno di stamattina ha partecipato anche Emilio Patella, segretario nazionale Autoscuole: «Noi abbiamo il compito di educare e di fare in modo che tutti i conducenti siano convinti delle regole, che devono diventare accettate e condivise».

«Siamo indietro con la consapevolezza - conclude Patella - Spesso e volentieri la regola si impara ma non viene applicata. Occorre anche un aggiornamento per chi la patente ce l’ha da tanto. E ovviamente quando si guida si guida e non si fa altro».

Files:
 Fattore umano e rischio stradale nei percorsi casa 230329 094140 (2.5 MB)

Lorenzo D'Angelo

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