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Attualità | 03 marzo 2023, 11:00

Masterchef, ha vinto il “simpatico vagabondo” di Varese. La gioia di Edoardo: «I miei piatti raccontano il mondo»

Il varesino, ex rider, ha vinto il talent show culinario con le sue proposte che richiamavano i sapori del mondo. Simpatico, creativo e ovviamente preparato. Una vittoria meritatissima e un pegno ancora “da pagare” con chef Barbieri, sabato 4 marzo in Duomo. «Amo cucinare e amo mangiare, e amo farlo con persone con cui mi sento a mio agio»

Masterchef, ha vinto il “simpatico vagabondo” di Varese. La gioia di Edoardo: «I miei piatti raccontano il mondo»

Alla fine il «simpatico vagabondo» come l'ha chiamato lo chef Giorgio Locatelli, ce l'ha fatta. Ed ha trionfato contro ogni pronostico, ma con pieno merito (leggi QUI).

Edoardo Franco, 26enne di Varese, ha vinto MasterChef 12, conquistando i giudici con i sapori decisi della sua cucina, frutto delle tante esperienze all’estero (Scozia, Svezia, Germania) e di una personalità che ha saputo mettere nei suoi piatti.

Il menù degustazione che l'ha portato alla vittoria racchiudeva un po' tutto questo: un melting pot di sapori internazionali, idee curiose, originali e (ovviamente) buonissime al palato. Si chiamava «Tutto mondo» ed era ispirato al murale di Keith Haring; un omaggio alla personalità di Edo, tanto cordiale e affabile quanto esuberante e fuori dagli schemi: «Per me il cibo deve unire e non dividere, il mio intento è quello di mettere d’accordo tutti e tre i giudici con un menù di sapori pensati per gli abitanti di tutto il mondo. I miei piatti sono il frutto delle mie esperienze e dei miei incontri passati, che si fondono con la mia creatività», ha spiegato Edoardo nella presentazione del suo menù per la finalissima agli chef Locatelli, Cannavacciuolo e Barbieri.

Sotto gli occhi di mamma, papà e nonna Antonietta, l'aspirante chef varesino ha dato il meglio di sé. Quattro portate che l'hanno raccontato a pieno.

L'antipasto, una barbabietola acidula ripiena di paté di fegatini di piccione, latticello e porro fritto, accompagnato da un infuso alla barbabietola e aneto. Come primo ha reinterpretato il kebab con dei ravioli, con salsa di albicocca e foglie di carota. Quindi il secondo, capesante al curry, mettendo insieme il dolce con lo speziato, insieme a una maionese al corallo e coriandolo fritto. Infine il dolce, “Matrimonio in bianco”, una finta mousse di cocco con cremoso di liquirizia e arancia e un inserito di maracuja, perché la meringa non gli viene ed è costretto a correggere il tiro in corsa. Sembra tutto perso (almeno lui crede così e si lascia andare in un pianto a dirotto) ma alla fine i giudici apprezzano moltissimo e non riescono a smettere di mangiare il suo dessert.

Una vittoria meritatissima, che premia un talento vulcanico e anche un concorrente leale, amico sincero per i compagni, sempre pronto a fare il tifo e a vedere il lato positivo delle cose.

«Prima di entrare qui consegnavo pizze e mi ero appena lasciato con la mia ragazza, adesso esco con centomila euro e la consapevolezza che so cucinare bene», ha detto Edoardo dopo la vittoria.

Quando viene incoronato da Barbieri, lo chef impugna le forbici e gli taglia subito una ciocca di capelli, come da scommessa: «Se vinci MasterChef, ti taglio io i capelli a zero», gli aveva detto il giudice. Impegno onorato, solo in parte, in trasmissione e che potrebbe essere rimandato a sabato 4 marzo in piazza Duomo, come annunciato su Instagram dal neo masterchef.

Produttore di musica per passione con il nome d’arte Franco Carisma, ora Edoardo si aggiudica 100mila euro in gettoni d’oro. («In sei anni di lavoro in mezza Europa ne ho fatturati al massimo la metà, e l'altra parte l'ho spesa», ha subito confessato Edo col solito fare guascone e sincero). Oltre la possibilità di pubblicare un libro di ricette, l’accesso a un prestigioso corso di alta formazione presso Alma, la Scuola internazionale di cucina italiana, e la partecipazione al Workshop di Masterchef Academy creato in collaborazione con Destination Gusto.

Nella sua vita, Edoardo Franco ha fatto i lavori più disparati. Da Varese, durante la scuola alberghiera, ha fatto uno scambio culturale in Svezia: «E ci sono tornato come cameriere – ha raccontato a La Stampa – Amo cucinare e amo mangiare, e amo farlo con persone con cui mi sento a mio agio». Poi ha avuto un’esperienza in Germania, dove ha provato a fare il barman, e infine il rider per la consegna del cibo a domicilio, finché non si è licenziato per rientrare ancora una volta in Italia. E per il futuro, le idee non mancano: «Al momento organizzare cene private, fare il personal chef, ma non per soldi: devo cucinare per persone con cui sto bene. La negatività è inutile. Poi penso a un’azienda alimentare con un amico imprenditore di prodotti di qualità a lunga conservazione, tipo super sottaceti. Mi piacerebbe continuare a fare Tv, la mia genuinità ha incontrato l’affetto della gente. Un ristorante come investimento nel 2023 è rischiosissimo, è più una cosa che farei per passione. Oppure aprire un chiringuito».

A. M.

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